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Street art Roma, la bellezza delle farfalle per raccontare la diversità: Uneven Humanism

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Inaugurata a Roma, nel quartiere di Tor Marancia, “Uneven Humanism”,

opera dello street artist statunitense Gaia, donata da Pfizer all’IISS “Caravaggio”

per accendere i riflettori sulla ricchezza della diversità.

Pfizer, azienda leader nel settore biofarmaceutico, presente in 170 Paesi nel mondo, promuove sul territorio nazionale la campagna di comunicazione sul tema della diversità e dell’inclusione dentro il posto di lavoro e fuori.

 Roma, 3 maggio 2016 – È la diversità la nota dominante dell’opera di street art che ricopre la facciata dell’IISS “Caravaggio”, Liceo Artistico Statale di Roma: metri e metri di muro tappezzati da una multiforme e variopinta scenografia pittorica dove farfalle e volti sorridenti di bambini, diversi e unici, si fondono insieme, in una diversità naturale.

Un’importante e innovativa iniziativa di valorizzazione del territorio e responsabilità sociale promossa da Pfizer Italia, che oggi ha donato alla città di Roma e all’IISS “Caravaggio”, situato nel quartiere Tor Marancia, una grandiosa opera realizzata dallo street artist Gaia, tra le figure più importanti nel panorama dell’arte urbana contemporanea, su un tema che sta a cuore all’Azienda, la ricchezza della diversità. L’artista statunitense, secondo la rivista Forbes, a soli 24 anni, è una delle figure più influenti del nostro tempo, un vero caposcuola della pittura di strada americana che nella Capitale ha già realizzato altri importanti lavori.

L’iniziativa s’inserisce nell’ambito della campagna di comunicazione DNAlphabet, che Pfizer ha avviato per i suoi dipendenti a partire dal 2015 sul tema della Diversity & Inclusion: una sfida importante la decisione di diffondere la cultura delle diversità e dell’inclusione, alla quale Pfizer ha risposto con la creazione di DNA, “Diversity is Natural”, un team interno che lavora per superare pregiudizi, valorizzare le differenze e creare un ambiente inclusivo, dentro e fuori il luogo di lavoro.

« Pfizer è una multinazionale presente in 170 Paesi e per sua natura deve far convivere realtà ed esigenze diverse; una struttura globale sa che includere tante diversità significa arricchire la propria organizzazione. Non è sempre facile, tuttavia oggi si può essere davvero innovativi solamente incorporando il contributo di tutti» afferma Massimo Visentin, Presidente e Amministratore Delegato di Pfizer in Italia. «Di recente abbiamo lanciato in Italia, all’interno della nostra Azienda, una campagna per sensibilizzare i dipendenti su questo argomento e abbiamo riscontrato una grande partecipazione da parte di tutti i circa 3000 colleghi nei nostri siti su tutto il territorio nazionale. Siamo convinti, però, che l’espressione di questa cultura aziendale debba essere condivisa anche esternamente. Con l’opera “Uneven Humanism” – prosegue Visentin – Pfizer offre alla città di Roma e all’Istituto Scolastico Caravaggio una testimonianza di apertura nei confronti di una società che avrà tra i suoi punti di forza la diversità multietnica e multiculturale».

Il fil rouge dell’opera di street art è quello del cambiamento, necessario alle coscienze per affrontare il mondo e l’umanità del domani segnati dalla diversità. “Uneven Humanism (clicca qui per vedere la foto dell’opera completata)”, il titolo riportato sulla targa celebrativa scelto da Gaia per l’opera, è una rappresentazione di farfalle variopinte e volti di bambini, metafore e simboli del processo migratorio che coinvolge uomini e donne di tutto il mondo, della trasformazione legata alla crescita e all’adattamento naturale all’ambiente e al diverso da noi. Una raffigurazione della diversità intesa come felicità, come bellezza, come unicità e arricchimento.

La mission di Pfizer, è contribuire al miglioramento della salute e del benessere in ogni fase della vita mettendo a disposizione risorse e conoscenze scientifiche, collaborando con le strutture sanitarie, i governi e le comunità locali per favorire e ampliare l’accesso a cure affidabili per tutti. Questo impegno dell’azienda si traduce nella realizzazione di iniziative a responsabilità sociale e nello sviluppo di molteplici attività di comunicazione, interne ed esterne, che hanno come focus la diversità come fatto naturale, che va compreso e trasformato in inclusione sul lavoro come nella vita di tutti i giorni.

Riconoscere e accettare la diversità non è facile, specie se si lavora dentro un’Azienda che in Italia ha 3.000 dipendenti, dei quali 1.100 donne, ma Pfizer è una realtà multiculturale, presente in 170 Paesi: nessuno è straniero, tutti sono unici. La diversità è ricchezza, innovazione e può diventare un punto di forza.

L’obiettivo di Pfizer con la campagna DNAlphabet è quello di creare e diffondere una cultura della diversità con un alfabeto speciale, che parli il linguaggio della Diversity & Inclusion.

Chi è Gaia?

Gaia è il nome d’arte di Andrew Pisacane, 24 anni, artista statunitense di street art urbana. Il pittore vive e lavora a Baltimora ma occupa gran parte del suo tempo viaggiando per dipingere i suoi murales in ogni parte del mondo. La rivista Forbes lo scorso gennaio lo ha definito “uno dei giovani artisti americani più influenti del nostro tempo”.

In effetti Gaia è un vero e proprio caposcuola della pittura di strada americana. Il suo lavoro si fonda sull’osservazione dell’ambiente, ne risultano opere di intenso iperrealismo anche perché l’artista è molto attratto dall’architettura dei luoghi, dai piccoli usi comuni delle comunità locali e dai simboli culturali dei popoli.

Gaia, uno dei fondatori e tra le figure più importanti nel panorama dell’arte urbana contemporanea, ha già realizzato tre importanti lavori pubblici per Roma: la stazione metro Garbatella, il lotto 1 di Tor Marancia nell’ambito del progetto Big City Life e una storia della via Ostiense collocata vicino alla stazione metro San Paolo.

Tutta la sua opera è stata finora esposta in tutto il mondo, in particolare al Baltimore Museum of Art, alla Galleria Rice e a Palazzo Collicola di Arti Visive.

Gaia si è trasferito di recente a Roma per realizzare il murale all’Istituto Caravaggio, situato nel quartiere Tor Marancia, e dono dall’azienda farmaceutica Pfizer.