Nei giorni scorsi, sui social network alcuni cittadini hanno commentato negativamente lo comunicazione dell’ASL Roma 6 in merito allo spostamento del centro vaccinale da Rocca di Papa a Grottaferrata. Per questo, ritengo opportuno chiarire alcuni punti.
Il primo è stato già ampiamente affrontato dal Direttore Generale dell’ASL Roma 6, Narciso Mostarda, il quale in un recente comunicato stampa ha spiegato che il trasferimento ha come obiettivo quello di “assicurare ai cittadini la migliore assistenza possibile, la massima efficienza e una maggiore accessibilità […] una scelta dettata da una duplice esigenza: una razionalizzazione delle risorse e […] il dovere di garantire sempre spazi idonei e rispondenti ai migliori standard strutturali e organizzativi.” Il centro di Grottaferrata presenta attrezzature e ambienti corrispondenti alle recenti normative regionali e garantirà prestazioni superiori rispetto a quelle finora erogate a Rocca di Papa.
Quindi, l’ASL non è stata costretta ad andarsene perché il Comune glielo ha chiesto (come qualche commentatore ha superficialmente o strumentalmente sostenuto), ma per migliorare i servizi forniti alla popolazione, anche di Rocca di Papa. I locali che ospitavano il centro vaccinale non rientrano fra quelli attualmente posti in vendita dall’Amministrazione. Quindi, non c’è alcuna connessione fra le due cose.
È sempre alta l’attenzione che l’attuale Amministrazione riserva nei confronti del sociale e delle prestazioni di servizi alla cittadinanza. Infatti, all’interno delle sedi preposte, stiamo elaborando e proponendo soluzioni che consentano di decentrare alcune sedi dell’ASL dove vengono erogate prestazioni socio-assistenziali, portandole anche a Rocca di Papa. Il vero problema, in questo caso, è che nel nostro paese non ci sono luoghi che rispettano gli standard richiesti dall’ASL per ospitare i loro centri. Ecco un altro elemento che fa parte dell’infausta eredità delle precedenti amministrazioni, caratterizzate da una miope gestione del patrimonio comunale, specialmente per quanto riguarda gli edifici pubblici.
In tutti i casi, mentre cerchiamo di cambiare le cose, gli operatori dell’ASL saranno sempre presenti sul nostro paese – così come dichiarato sempre dallo stesso Dirigente Generale – specialmente nelle scuole, con incontri e progetti sull’educazione alla salute, all’affettività, ai metodi contraccettivi, alla prevenzione contro il fumo, l’obesità, il bullismo e alla violenza di genere.
Ritengo che questi temi siano troppo delicati per essere tirati in ballo all’interno di annose faide politiche. Strumentalizzarli significa non comprenderne l’importanza per la nostra comunità. Perciò, specialmente quando si affrontano argomenti simili, invito tutti gli schieramenti politici ad adottare un approccio più coscienzioso e intellettualmente onesto nei confronti dei cittadini, invece di non perdere occasione per tentare di aizzare l’opinione pubblica contro l’attuale Amministrazione Comunale.