Il comitato Alternativa Sostenibile lancia un post su Facebook per fare il resoconto di quanto avvenuto in merito alla questione “inceneritore di Colleferro” che ha fatto discutere e non poco, coinvolgendo cittadini e sindaci delle zone interessate:
“Non volevamo crederci e ancora ci domandiamo se i fasci tubieri delle pareti della caldaia dell’inceneritore di Colleferro, siano quelli attualmente stoccati nella Discarica di Colle Fagiolara. Come si ricorderà nel dicembre del 2017 il sindaco di Colleferro Sanna e i sindaci di Paliano e Genazzano si sdraiarono a terra davanti al camion diretto verso gli inceneritori per impedire che le parti meccaniche destinate al revamping (ricostruzione) raggiungessero l’impianto e fossero utilizzate allo scopo programmato. Azione forte e plateale, supportata da numerosi cittadini ai quali va tutta la nostra solidarietà, contro la proprietà (Regione Lazio attraverso Lazio Ambiente per il 60% e Ama per il restante 40%, socio di minoranza di Ep Sistemi). Di fatto i sindaci, sempre a favore di camera e con il sostegno pubblico, bloccarono il mezzo e rispedirono al mittente quanto trasportava.
Qualcuno fece di Sanna un eroe popolare, alcuni gridarono al “santo subito” ma nessuno avrebbe mai immaginato che quanto era stato respinto fosse ospitato nella Discarica di Colle Fagiolara , di proprietà dello stesso comune di Colleferro. Come mai questo ridicolo comportamento? Ci piacerebbe che qualcuno ci raccontasse i retroscena e gli accordi con chi in quel momento sarebbe dovuto essere la controparte, la Regione Lazio con la sua Lazio Ambiente. Ingenuità politica o speranza che nessuno l’avrebbe scoperto? E’ come se si permettesse ad una ruspa inviata per abbatterti la casa di parcheggiare nel tuo garage in attesa di un calo di tensione e dimostrando così una “incomprensibile disponibilità”. Continuiamo a sostenere che per molti la lotta agli inceneritori è una foglia di fico che nasconde il grande affare del “Consorzio Rifiuti Intercomunale” con il suo sopra dimensionato e pericoloso “distretto impiantistico” . E la storia continua.”