Non c’è pace per il settore delle criptovalute, un tema ormai all’ordine del giorno che non finisce mai di coinvolgere e interessare l’utente. Dopo l’incredibile ascesa registrata nei mesi a cavallo tra il 2017 e il 2018 sono diventate argomento di discussione da snocciolare quotidianamente.
I governi stanno iniziando a prendere di petto l’argomento spinti dalla necessità di regolamentare queste monete virtuali; che non possono più essere trattate in sordina o ignorate. Nelle scorse ore la trasmissione televisiva Rai di inchieste giornalistiche, Report, ha mandato in onda un servizio dal titolo esplicativo: Criptovalute, risorsa o fregatura?
Poche settimane fa Bankitalia le aveva letteralmente stroncate parlando di un meccanismo tipico delle bolle speculative. Nel frattempo il Bitcoin, ovvero la criptovaluta per antonomasia, la più nota al mondo nonchè quella con la capitalizzazione più elevata, è stato inserito nella dichiarazione dei redditi dalla Agenzia delle Entrate; deve essere quindi dichiarata come si fa con gli investimenti nelle valute estere, la notizia è di inizio maggio.
Ogni giorni si registra una novità per quello che, come si può leggere sul portale di riferimento Criptovalute24.com, sta diventando un mercato enorme anche per uso investimento. D’altra parte le performance di alcune di queste, come proprio il Bitcoin, hanno messo la pulce nell’orecchio come si suol dire a tanti investitori; che ora ricorrono a metodi più disparati per acquistarle.
La via più semplice e immediata è quella di rivolgersi al trading online, quindi sfruttare piattaforme web di intermediazione per effettuare compravendita. I famigerati broker online già noti per altri settore, si veda il Forex ad esempio. C’è poi chi procede andando ad acquistare direttamente la criptovaluta cercando così di guadagnare esclusivamente se il valore sale andando, viceversa, a perdere qualora questo dovesse scendere.
E c’è perfino chi ricorre ai cosiddetti Cfd, Contracts for Differences, strumento finanziario il cui prezzo deriva dal valore di altre tipologie di strumenti d’investimento, per investire in criptovalute. In questo caso invece di negoziare direttamente l’attività finanziaria, ovvero la valuta virtuale vera e propria, si procede puntando su una attività sottostante.
Tornando alla diffusione di questi prodotti, nelle ultime ore il produttore di telefoni HTC, grossa impresa taiwanese, ha deciso di lanciare uno smartphone interamente basato sulle criptovalute. Il telefono sarà quindi dotato di un wallet, ovvero il portafogli virtuale dove vengono contenute le criptovalute; e di un hardware apposito per facilitare l’utilizzo di monete virtuali. Un altro segno evidente, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quanto questi strumenti stiano entrando sempre più nella nostra vita quotidiana.