Cronaca

Individuato un laboratorio clandestino per la produzione di documenti falsi: erano destinati anche al mercato romano

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Nel contesto delle attività investigative finalizzate al contrasto della produzione e diffusione di documenti falsi, incentivate di recente a seguito della crescente minaccia connessa ai fenomeni immigratori incontrollati e alla circolazione di soggetti ricercati, verosimilmente legati sia alla criminalità organizzata di matrice campana sia al terrorismo internazionale, è stato focalizzato l’interesse operativo nei confronti degli originatori dei flussi di smercio e, soprattutto, nei confronti dei produttori dei falsi documenti di identità, notoriamente operanti nell’area napoletana.

L’acquisizione di specifici elementi informativi, supportati da puntuali ed oggettivi riscontri info operativi, conseguiti nell’ambito di un tessuto areale caratterizzato da un costante controllo della criminalità localmente insediata, ha consentito di focalizzare l’interesse operativo nei confronti di un centro di produzione documentale clandestino, localizzato nella zona di Napoli-Centro.

In particolare, grazie alle molteplici e qualificate attività di controllo territoriale dell’Arma dei Carabinieri ed al discreto monitoraggio di soggetti ritenuti di interesse operativo attivato da questo Comando, è stato identificato il sottonotato produttore di documenti falsi e il laboratorio clandestino dallo stesso allestito in Napoli,  in uno dei tanti edifici che compongono il centro direzionale:

  • CORMIO Vincenzo, classe 1954, residente ad Afragola, già censito per specifici precedenti di polizia correlati alla produzione e al traffico di documenti identificativi e valuta falsa.

Il 17 maggio 2018, alle ore 11,30 circa, il dispositivo di monitoraggio areale consentiva l’intervento operativo proprio mentre il prevenuto  stava per effettuare l’ennesima consegna di una patente di guida, appena prodotta in favore di un cittadino italiano. L’immediata irruzione nel laboratorio di produzione consentiva il sequestro del seguente materiale:

  • 49 carte di identità in bianco false valide per l’espatrio, di cui 1 compilata con i dati anagrafici;
  • 1 carta di identità elettronica falsa senza dati anagrafici;
  • 7 carte di identità valide per l’espatrio oggetto di furto presso i comuni di Spinaceto (RM) e Maddaloni(CE) con i numeri contraffatti;
  • 5 patenti di guida false senza dati anagrafici;
  • 2 patenti false compilate con dati anagrafici;
  • 2 codici fiscali falsi;
  • 60 supporti plastici con microchip per la falsificazione di carte di identità elettroniche, tessere sanitarie;
  • 298 supporti plastici senza microchip per la falsificazione di patenti di guida;
  • 1 punzone per realizzazione timbro a secco del comune di Roma;
  • 5 timbri a secco del comune di Roma;
  • materiale informatico e sofisticate attrezzature specifiche per la produzione di falsi documenti di identità.

Espletate le formalità di rito, CORMIO Vincenzo veniva tratto in arresto e, successivamente, posto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

L’elevata capacità tecnico professionale attribuita al falsario, rende particolarmente insidioso il fenomeno della contraffazione documentale dallo stesso alimentata, difficilmente rilevabile nel corso di ordinari controlli del territorio delle forze di polizia. L’allestimento del laboratorio clandestino, organizzato con i dispositivi tecnici sequestrati, consentiva di poter vendere documenti falsi di ottima qualità a prezzi ritenuti particolarmente accessibili (circa 500 € per un documento falso, prezzo variabile in funzione della complessità del documento da riprodurre e della identità del destinatario), destinati anche al mercato romano.

Al fine di evidenziare la pericolosità del fenomeno criminoso del falso documentale, si ritiene opportuno rilevare che le recenti strategie di contrasto al terrorismo internazionale, attuate in varie parti del mondo,  hanno anche portato alla luce l’utilizzo di documenti di identità falsi prodotti proprio in Campania[1] e per tale ragione questo Comando Specializzato ha accentuato l’attività info-investigativa inerente questo specifico settore. Le particolari proiezioni operative sviluppate da questo Comando rispecchiano le strategie individuate da “EUROPOL”, con la quale è in corso una sinergica cooperazione internazionale, che, a sua volta, per poter efficacemente contrastare l’insidioso fenomeno del falso documentale, ha istituito specifiche articolazioni rispettivamente dedicate al terrorismo ed all’immigrazione clandestina.

[1] Arresto il 29 marzo a Bellizzi (SA) dell’algerino Djamal Eddin Ouali, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dall’Autorità giudiziaria Belga con l’accusa di aver fornito documenti falsi alla cellula integralista islamica che sta terrorizzando l’Europa. Ancor prima, il 13 novembre dello scorso anno, tre cittadini Afghani diretti a Londra, sono stati fermati all’aeroporto di Capodichino con due passaporti falsi ed uno rubato.