Nei giorni scorsi sono stati sollevati dei dubbi riguardo al trasferimento di alcuni materiali destinati all’Inceneritore e riapparsi nella discarica di Colle Fagiolara. A tal proposito, l’assessore all’ambiente del comune di Colleferro Giulio Calamita spiega il perché di un’operazione che ha generato molto rumore, rigettando ogni tipo di accusa.
Come nasce la decisione di traferire il carico in un altro luogo?
<<Vorrei rassicurare tutti che non c’è nessun complotto o storia oscura. Si tratta di un semplice spostamento. Molti sanno del blocco del primo camion fatto nei mesi scorsi davanti il presidio per bloccare l’ingresso all’Inceneritore. Dopo quel blocco è sorto il problema riguardante la collocazione del rimorchio che conteneva i pezzi della caldaia, che per più di tre mesi è rimasto parcheggiato al Truck Village, come tutti sanno.
Va chiarito che in quel luogo il mezzo poteva anche rimanere ma due dei soggetti coinvolti, ossia Lazio Ambiente, che stava spendendo dei soldi pubblici per il posteggio, e poi il proprietario del rimorchio, cioè l’azienda che si è occupata del trasporto e che risultava essere del tutto estranea all’intera vicenda, ha perso per qualche tempo il possesso del mezzo. Si tratta solamente di un semplice trasferimento. Voglio ribadire che il pezzo di caldaia non è andato a finire in discarica per essere smaltito lì. E’ stato solamente trasferito. Del trasferimento del resto, ne erano a conoscenza tutte le associazioni che oggi fanno parte del presidio. Il mezzo è stato semplicemente spostato in un luogo dove Lazio Ambiente non paga nulla e, dopo aver scaricato il carico, il rimorchio è ripartito.
Ora, il pezzo di caldaia è posto in un luogo dove non si paga un affitto e l’azienda proprietaria del mezzo, ha ripreso il possesso del rimorchio. Il pezzo di caldaia rimane lì. Se poi dietro questo spostamento, perché di questo si tratta, qualcuno fa un uso sproporzionato della fantasia e vedere anche quello che non c’è, allora parliamo d’altro. Dello spostamento ne erano al corrente tutte le associazioni ambientaliste che partecipano al presidio. Quindi il tutto è avvenuto nella totale trasparenza perché vogliamo che questa sia la caratteristica che ci distingue dal passato, su tutte le decisioni che stiamo prendendo, anche quelle future>>.