A due anni dall’inaugurazione della nuova sede di Monterotondo Scalo, la Fondazione Carlo Ferri proprio in questi giorni vi ha trasferito definitivamente le sue attività, lasciando anche l’ultima sede di Via delle Vigne Nuove a Mentana.
Durante l’inaugurazione della nuova “casa” della Fondazione, nel maggio 2016, il Presidente Ilario Moscatelli aveva ricordato l’idea iniziale di creare questa nuova sede in località “Due Colonne”(Comune di Mentana) a metà strada tra Mentana e Monterotondo, per favorire gli utenti di entrambi i Comuni. Ma da parte degli allora amministratori del Comune di Mentana non ci fu la sensibilità adeguata per recepire l’importanza di tale progetto, come lo stesso Moscatelli ha ribadito il giorno dell’inaugurazione.
Nel 2006 la Carlo Ferri ricevette infatti un contributo di circa 1,2 milioni di euro dal Ministero delle Finanze per la realizzazione di una nuova sede. La Fondazione si rivolse subito al Comune di Mentana per reperire dei terreni per la nuova struttura, ma la mancanza di una risposta immediata in questo senso favorì il Comune di Monterotondo, che invece prontamente offrì l’attuale terreno nella zona di Monterotondo Scalo.
Che cosa è stato fatto da quel momento fino all’inaugurazione del 2016, se non un limitato e poco chiaro Protocollo di Intesa del 2013 tra l’allora Sindaco Lodi e la Fondazione? Perché non si è sentita la pressante necessità di mantenere un servizio così importante per il territorio quando si poteva ancora fare qualcosa?
“Sebbene la Carlo Ferri, che noi ringraziamo– spiega l’Assessore ai Servizi Sociali Laura Lucentini – si sia impegnata a mantenere sul nostro territorio le prime visite di alcune specializzazioni per la prevenzione oncologica, quest’ultima non può ritenersi tale se non supportata da quei servizi diagnostici che purtroppo e ovviamente sono collocati nella nuova sede di Monterotondo Scalo. Ciò che più mi è dispiaciuto è stato constatare, sin dal primo incontro con il CdA della Carlo Ferri, quanto le precedenti amministrazioni abbiano mancato di sensibilità su questo tema, divenendo invise a molti dei Soci della Fondazione stessa. Il protocollo del 2013 non è stato altro che un tentativo maldestro di recuperare una situazione ormai compromessa nei fatti e nei rapporti. L’impegno dell’Amministrazione è stato e rimane quello di recuperare questi legami per instaurare un rapporto di collaborazione con la Onlus”.
“Il Protocollo d’intesa sottoscritto nel 2013 tra l’allora Sindaco Lodi e la Carlo Ferri- precisa il Sindaco Marco Benedetti– non prevede la permanenza della Fondazione sul territorio del Comune di Mentana nelle stesse modalità con le quali è stata presente in tutti questi anni. L’accordo del 2013 infatti garantisce la permanenza solo di alcune visite specialistiche, tra l’altro, senza specificare nemmeno con quale cadenza, quindi per quante volte a settimana, per quale numero di visite, etc…
Ovviamente, la riduzione della presenza della Fondazione sul territorio di Mentana, conseguente al documento sottoscritto dal Sindaco precedente, non giustifica più il pagamento da parte dei cittadini mentanesi di un affitto in un locale di 500 m/q, visto che ne bastano poco più di un decimo per svolgere i servizi previsti nel Protocollo d’intesa del 2013.
La nostra Amministrazione è entrata in carica, purtroppo, a situazione ormai compromessa e stiamo cercando di adempiere all’unico impegno sul quale ancora possiamo agire, che è appunto la permanenza delle sole visite specialistiche. Per questo stiamo cercando di reperire locali idonei allo scopo.
Rimango meravigliato di come alcuni ex Assessori, facenti parte proprio della giunta lodi, non conoscano i termini dell’accordo sottoscritto dal loro Sindaco. Delle due l’una: o hanno svolto in modo negligente il loro compito di Assessori, tanto da non conoscere i termini dell’accordo che il loro sindaco stava sottoscrivendo, oppure, peggio ancora, in assoluta malafede, cercano di falsificare la realtà dei fatti per un mero e squallido interesse politico personale.
Ci dispiace che la Fondazione abbia deciso più di dieci anni fa, dopo tanti anni che la comunità mentanese aveva mantenuto in vita col proprio impegno l’esistenza stessa della fondazione, di accettare la proposta di Monterotondo e andare via da Mentana”.