Continua incessante l’operato dei Carabinieri tendente a contrastare e reprimere reati in materia ambientale, problema dilagante che interessa tutto il territorio e che sta producendo preoccupazione per quanto concerne l’inquinamento del terreno, dei corsi d’acqua e delle falde acquifere sotterranee, creando altresì effetti negativi sulla produzione agroalimentare della zona in questione.
Nella mattinata odierna, in Anagni, i militari della Stazione coadiuvati dal personale della locale Stazione CC Forestale, dell’ARPA Lazio e dell’Ufficio Tecnico Comunale, al termine di una complessa e articolata attività di verifica, sondaggi e video-ispezioni, connessa all’inquinamento del fiume Sacco, identificavano e deferivano in stato di libertà dieci persone, nove delle quali (un 70enne di Ferentino, un 78enne, una 46enne ed una 43enne residenti nella capitale, un 46enne di Piglio, un 48enne ed un 76enne entrambi originari di Roma nonché un 58enne ed un 55enne di Anagni) si rendevano responsabili di omessa depurazione di acque e scarico illegale di acque reflue derivanti da attività industriali di nr. 5 società ubicate nel territorio anagnino, che si occupano di riparazione di mezzi d’opera, trasporti e farmaceutica, delle quali i prevenuti risultano essere soci amministratori e legali rappresentanti.
Nello stesso contesto, gli operanti procedevano ad accertare responsabilità penali anche a carico di un 71enne di Morolo, proprietario di un immobile sito in Anagni e costituito da nr. 16 appartamenti in locazione, in quanto responsabile di scarico illegale di acque nere derivanti da civili abitazioni.
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