La scorsa notte c’è stata una vasta operazione da parte delle forze dell’ordine volta a cancellare diversi murales inneggianti alla criminalità organizzata presenti nel quartiere di Tor Bella Monaca, alla periferia sud della Capitale.
Le unità impiegate per questa azione sono state notevoli: 120 vigili provenienti dal comando della Polizia Locale, unitamente a 30 carabinieri ed altrettanti agenti del reparto mobile della Polizia di Stato hanno lavorato alacremente per rimuovere due murales, uno inneggiante alla famiglia Cordaro e l’altro alla famiglia Moccia, elementi di spicco della malavita romana.
I “protagonisti” di questi due ritratti erano Serafino Cordaro, freddato in un bar di via Acquaroni ormai cinque anni fa da alcuni sicari inviati lì da Stefano Crescenzi, altro volto noto della criminalità organizzata le cui intenzioni erano quelle di insinuarsi negli affari illeciti del quartiere romano, e Antonio Moccia, figlio ventenne del boss di Afragola Vincenzo Moccia e nipote di Giuseppe Moccia, scomparso in seguito a un incidente stradale nel settembre di sei anni fa.
Attorno a questa vicenda ci furono anche molte polemiche: la famiglia del ragazzo, riconducibile al clan dei Casamonica, aveva chiesto di celebrare funerali solenni con una carrozza trainata da quattro cavalli che avrebbe trasportato la salma dal Policinico di Tor Vergata alla chiesa di Santa Maria Redentrice sita in Tor Bella Monaca, richiesta poi respinta dall’allora questore Fulvio Della Rocca a seguito di alcuni incidenti avvenuti all’interno del complesso ospedaliero nelle ore successive alla morte del giovane causati da alcuni parenti e amici ivi accorsi una volta appresa la notizia.
Sul posto presente anche la sindaca Virginia Raggi che ha ringraziato il personale impegnato nei lavori di riqualificazione delle zone interessate, dichiarando che lo Stato dovrà ora riaffermare la propria presenza all’interno di questi territori da dove per troppo tempo non si è vista la sua mano.
Di seguito, la nota di Massimiliano Valeriani, assessore alle Politiche abitative della Regione Lazio, in merito a quanto avvenuto: “Soddisfazione per l’intervento dell’Ater, che la scorsa notte ha provveduto a cancellare il murales simbolo della criminalità sul palazzo R9 di viale Paolo Ferdinando Quaglia a Roma. La Regione e le sue strutture hanno fornito il proprio contributo, insieme alle forze dell’ordine, per ripristinare la legalità e riaffermare la presenza delle istituzioni” .
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