Calcio

Rocca Priora calcio, Lunardini: «Noi e il Real Rocca di Papa le sorprese del girone»

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Il Rocca Priora ha centrato l’obiettivo che inseguiva, ormai apertamente, da qualche mese. La Prima categoria del club presieduto da Marco Rocchi ha conquistato la qualificazione in Coppa Lazio concludendo il girone G al quarto posto dietro a Giardinetti Garbatella, Roma VIII e Atletico Zagarolo.

«Siamo più che contenti della nostra stagione – dice mister Paolo Lunardini, il condottiero di questo Rocca Priora – Eravamo partiti per ottenere una tranquilla salvezza dopo il complicato finale della passata annata agonistica, ma sapevo che i mezzi di questa squadra potevano valere qualcosa in più. Siamo stati bravi e fortunati a trovare tanti giovani validi: solo per fare un esempio, abbiamo concluso il campionato con Graziani e Rosi come centrali difensivi che, assieme a Torrice, hanno saputo ovviare alle perduranti assenze dei più esperti Emili e Verolini. Inoltre ce la siamo giocata praticamente alla pari anche con le migliori squadre del girone e questa rappresenta sicuramente una base di partenza molto importante per il futuro». Che dovrebbe confermare il legame tra Rocca Priora e Lunardini. «La società doveva fare le sue valutazioni interne e nei prossimi giorni ci saprà dire qualcosa sui programmi. In ogni caso credo che questo gruppo, con due o tre innesti, possa provare a migliorare il quarto posto ottenuto in questa stagione».

L’ultima partita di campionato ha visto il Rocca Priora imporsi sul campo della Luditur (costretta ai play out) per 2-1: decisivi i sigilli di Rocchi a inizio primo tempo e di Coppitelli a metà della ripresa. In mezzo il rigore dell’1-1 della Luditur, il quarto penalty subito dai castellani nelle ultime quattro partite di campionato. «Non ho potuto essere presente in panchina per un impegno personale – racconta Lunardini – Dovevamo conquistare un risultato positivo per mantenere il quarto posto e ci siamo riusciti. Inoltre l’intenzione del gruppo e della società era quella di onorare l’impegno perché a noi nessuno ha mai regalato nulla».