Cronaca

Giro d’Italia: azioni di disturbo da parte dei contestatori

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Tre persone arrestate e due denunciate, per reati che vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale a manifestazione non preavvisata e radunata sediziosa nonché, per una di loro, di accensione di fumogeni nel corso della manifestazione sportiva. Questo è il bilancio delle immediate indagini poste in essere  dalla Digos della Capitale sui tentativi, avvenuti nel pomeriggio di ieri, da parte di un nutrito gruppo di antagonisti, di interrompere, o comunque di disturbare, lo svolgimento della tappa conclusiva del giro d’Italia, in programma nella Capitale.

Attraverso il continuo monitoraggio della rete internet, gli agenti della Digos erano a conoscenza che un gruppo di contestatori, formato dalla componente palestinese e da quella antagonista, si sarebbe radunato al Circo Massimo prima dell’inizio della gara,  per porre in essere azioni di disturbo per protestare per la partenza, avvenuta quest’anno da Gerusalemme, della manifestazione sportiva.

Le forze dell’ordine, pertanto, grazie al dispositivo predisposto dalla Questura, hanno potuto subito arginare un primo tentativo, da parte di circa 200 di loro, di dirigersi in massa verso le transenne che delimitavano la zona destinata al circuito. Le azioni messe in atto dai manifestanti, da cui la comunità palestinese si è dissociata, sono poi continuate, con accensione di fumogeni e lancio di bottiglie di plastiche indirizzate verso gli atleti. L’immediato intervento delle forze dell’ordine ha consentito di individuare alcuni dei responsabili degli episodi, bloccati nonostante il tentativo di un centinaio di attivisti di sottrarli agli agenti, ponendo in essere un’attiva resistenza.

Al termine, 5 di loro sono stati condotti in Questura e, al termine delle indagini, corroborate dalla visione delle riprese video effettuate dalla Polizia Scientifica, 3 sono stati arrestati, mentre per altri due sono scattate le denunce all’autorità giudiziaria. Il lavoro degli investigatori della Digos comunque proseguirà, per  cercare di identificare gli altri partecipanti alle azioni violente poste in essere.