In data odierna, lunedì 28 maggio 2018, all’esito del recente accesso agli atti del relativo procedimento penale pendente presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Frosinone, l’Amministratore Unico di Lazio Ambiente Spa, il dottor Gregorio Narda, ha indirizzato un nota di plauso e di apprezzamento, nonché di sincero ringraziamento al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Frosinone, il colonnello Fabio Cagnazzo, per l’eccellente opera svolta dagli uomini di tale Comando nell’ambito delle indagini preliminari che – a seguito della denuncia sporta a gennaio dello scorso anno dalla Società – hanno portato alla scoperta e alla interruzione di una condotta delittuosa presso l’Unità locale di Fiuggi, qualificata con l’ipotesi di truffa aggravata, nell’ambito dell’acquisto e dell’utilizzo di carburanti per gli automezzi aziendali.
“Sento il dovere, come amministratore di Lazio Ambiente Spa e come cittadino, – ha scritto, tra l’altro, il dottor Narda, rivolgendosi all’Ufficiale dell’Arma – di manifestare il plauso e l’apprezzamento per l’eccellente opera svolta anche in questa occasione dal Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale di Frosinone da Lei diretto.
L’amarezza profonda vissuta nel dover prendere atto che collaboratori infedeli, reiterando gravemente condotte delittuose, possano attentare al patrimonio dell’azienda pubblica da cui dipendono e agli stessi principi di lealtà che devono, sempre, caratterizzare il rapporto di lavoro, trova mitigazione e conforto nella meritoria opera dei nostri funzionari e dei Suoi uomini che hanno saputo intuire, scoprire ed interrompere tali condotte”.
Intanto i fatti oggetti del richiamato procedimento penale stanno impegnando in queste ore la direzione aziendale sia per le attività di controllo che si stanno estendendo ad altri cantieri sia per le doverose procedure disciplinari, che, come è noto, godono di un’autonoma qualificazione e di un separato trattamento. Procedure che, nelle more della loro conclusione e nel pieno rispetto delle garanzie contrattuali, hanno già portato alla sospensione cautelativa di sei dei sedici dipendenti a vario titolo coinvolti.