Tecnologia

Gli studenti de La Sapienza sperimentano Phyphox: l’app che trasforma lo smartphone in un laboratorio di fisica

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Phyphox, l’app che trasforma lo smartphone in un laboratorio di fisica

L’applicazione, che permette di compiere e progettare esperimenti di fisica in classe, è disponibile oggi anche in italiano grazie alla traduzione degli studenti che hanno partecipato al progetto Alternanza Scuola Lavoro presso il Dipartimento di Fisica della Sapienza

Si chiama Phyphox, l’app gratuita dall’enorme potenziale didattico e innovativo che offre a studenti e insegnanti la possibilità non solo di osservare, ma di svolgere esperimenti scientifici in classe e addirittura di progettarne di nuovi.

L’utilizzo dell’applicazione si inserisce all’interno del progetto “Scuole di Fisica con Arduino e smartphone”, ideato nel 2016 da Giovanni Organtini del Dipartimento di Fisica della Sapienza per formare gli insegnanti all’impiego delle nuove tecnologie nelle attività didattiche.

Con Phyphox, acronimo di PHYsical PHOne eXperiment, gli studenti possono utilizzare gli smartphone, dotati di un incredibile numero di sensori, (fotocamera, microfono, accelerometro, giroscopio, magnetometro e in alcuni casi barometro) come veri e propri strumenti di misura scientifici. Per esempio, si può usare l’accelerometro dello smartphone per misurare il moto di un pendolo, o adoperare il telefono come un sonar per misurare le distanze o ancora impiegare il barometro per studiare il moto in un ascensore.

 

“Gli esperimenti con gli smartphone – spiega Organtini – non servono solo agli studenti di fisica, ma sono utilissimi a ogni livello scolastico e per ogni tipo di scuola; sono consigliati a chiunque abbia voglia d’imparare qualcosa sulle leggi della Natura. Rappresentano – aggiunge Organtini – una validissima alternativa alla strumentazione dedicata, spesso costosa e poco disponibile e non hanno nulla da invidiare in precisione e accuratezza dei risultati”.

L’app permette di realizzare concretamente gli obiettivi della moderna pedagogia scientifica e consente l’implementazione di tecniche note come “Flipped classroom” o “Inquiry Based Learning”, approcci metodologici che ribaltano il tradizionale ciclo di apprendimento basato su lezioni frontali, avvalendosi di un ricco uso delle tecnologie.

Ma c’è di più. Sotto la guida di Giovanni Organtini, Ambassador per l’Italia del team che ha sviluppato Phyphox, gli studenti dell’Istituto di Istruzione superiore “Via Silvestri 301″di Roma, coinvolti in un progetto di Alternanza Scuola Lavoro, hanno tradotto in italiano l’App, migliorando la fruibilità del programma.

L’app, originariamente disponibile solo in inglese e in tedesco, è stata concepita da Christoph Stampfer, del Politecnico di Aachen in Germania che, iniziando a usare i sensori degli smartphone per eseguire alcune semplici misure a casa, ne individuò nel 2015 il potenziale didattico. Phyphox è così diventata realtà grazie alla collaborazione di Sebastian Staacks, che ne ha diretto lo sviluppo.