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Anagni, M5S: “Primo Intervento, nessun potenziamento in vista nonostante la Valle del Sacco abbia alti indici di patologie”

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Il Portavoce Regionale M5S, Vice Presidente della Commissione Sanità Regionale, Loreto Marcelli, ha diffuso una nota nella quale denuncia la cattiva gestione del Primo Intervento di Anagni.

Di seguito, il testo integrale della nota:

Gli anagnini sembrano le vittime designate di un progetto che parte da lontano e che sta raggiungendo in questi giorni l’epilogo finale.

Nell’atto aziendale l’A.S.L. di Frosinone ha previsto il potenziamento dell’area di emergenza tramite il coordinamento con il pronto soccorso dello “Spaziani” per garantire la copertura del servizio nelle 24 ore. Basti ricordare che, con le modifiche introdotte – da nemmeno un anno – all’atto aziendale, alla struttura anagnina è stata riconosciuta una valenza ospedaliera con l’istituzione del presidio ospedaliero unificato Frosinone-Alatri-Anagni.

Allo stato attuale, invece, non si intravede ancora nessun potenziamento, anzi l’A.S.L. ha manifestato l’intenzione contraria. Infatti, come risulta dal verbale di una riunione sindacale firmato anche dal Direttore Sanitario Aziendale, Dott. D’Ambrosio, l’A.S.L. vuole chiudere la struttura per sostituirla con un semplice Presidio Ambulatoriale Territoriale (P.A.T.). Pertanto, nonostante i proclami di qualcuno, continua in perfetta linea con quanto fatto finora il lento ed esecrabile smantellamento della Sanità  provinciale pubblica.

Eppure l’A.S.L. nell’atto aziendale si era assunta il preciso obbligo giuridico di elevare il Punto di Primo Intervento a Pronto Soccorso. Invece, al posto degli specialisti, degli infermieri e di una struttura ad elevata professionalità con un importante supporto logistico gli anagnini e le popolazioni limitrofe rischiano di ritrovarsi davanti a un semplice lettino con un seggiola. Parafrasando un vecchio adagio qualcuno direbbe: “cornuti e mazziati”.

Non è bastata la chiusura dell’ospedale di Anagni, che era perfettamente funzionante, a questo si è aggiunta un’azione di depredamento continua e costante. Eppure la zona, ricompresa nella Valle del Sacco, rientra tra quelle con i più alti indici di patologie.

Una simile volontà, tradisce le aspettative generatesi nella gente negli ultimi mesi. La  provincia non può più tollerare tutto ciò.

Un inversione di rotta è indispensabile, per questo appare ormai improcrastinabile la sostituzione dei vertici dell’A.S.L. ed un vero cambiamento della politica aziendale.