Il movimento Rifiutiamoli sta programmando una nuova fase di mobilitazione a Colleferro. Venerdì 22 giugno dalle ore 21, gli attivisti saranno a Piazza Italia per un’assemblea pubblica.
Su Facebook il movimento fa sapere che durante l’incontro si parlerà della chiusura degli inceneritori, della vendita di Lazio Ambiente, si discuterà della chiusura della discarica e del nuovo consorzio che gestirà i rifiuti.
Inoltre, sempre sui social, Rifiutiamoli informa che il 7 luglio organizzerà una manifestazione a Colleferro.
Il presidio a Colleferro Scalo
Le donne e gli uomini di Rifiutiamoli stanno picchettando lo Scalo da quasi 300 giorni. In questi mesi, i cittadini che lottano contro la riaccensione delle due ciminiere hanno organizzato incontri formativi, presentazioni libro, laboratori per la produzione di sapone, e hanno messo in atto un’opera di riqualificazione del quartiere, considerato spesso come periferia della città.
Il muro dei giardinetti pubblici è diventato un colorato murales e le pezze di lana contro gli inceneritori adornano gli alberi della zona.
“Non è soltanto una battaglia contro gli inceneritori, è una lotta sociale per ristabilire dignità, diritto alla salute e salvaguardia dell’ambiente in un territorio saccheggiato da grande industrie e dal business della monnezza”. Così spiegava un attivista del movimento durante l’ultima assemblea pubblica.
La vendita di Lazio Ambiente e il commento degli ambientalisti
Il 6 marzo scorso la Regione Lazio ha dato il via alla vendita di Lazio Ambiente. Con un valore a base d’asta pari a 28 milioni di euro, la Pisana sfila le sue quote dalla società che gestisce i rifiuti a Sud di Roma e vende tutte le sue proprietà, gli immobili e anche gli inceneritori. La gara è tutt’ora aperta ed è stato prolungata fino a metà luglio.
Al di là dell’esito, il movimento ha già espresso la sua posizione:
Chiunque abbia intenzione di acquisire le due società e chiunque veda come prospettiva di investimento il rilancio degli inceneritori, dovrà fare i conti con i cittadini di Colleferro e della Valle del Sacco. Attendiamo con pazienza di conoscere i nostri prossimi potenziali interlocutori, se ce ne saranno. Di sicuro ci troveranno al nostro posto.