L’indagine ha avuto inizio nel mese di gennaio 2017 quando il responsabile di un istituto scolastico di Anagni segnalava ai Carabinieri dei movimenti sospetti di alcuni studenti e in particolare il possibile uso da parte di essi di sostanze stupefacenti.
Lo sviluppo delle indagini, condotte fino al mese di luglio 2017 con l’ausilio di attività tecniche di captazione telefonica e ambientale accompagnate da mirati servizi di o.c.p. a riscontro dell’attività investigativa, anche mediante servizi di videosorveglianza degli abituali luoghi di spaccio, ha evidenziato in tutta la sua gravità un complesso quadro indiziario in ordine all’esercizio di una fiorente e pericolosa attività di spaccio di stupefacenti messa in atto da un gruppo di giovani domiciliati ad Anagni. Tale attività criminosa ha evidenziato come centro degli affari illeciti, ovvero i luoghi delle cessioni di droga ai vari clienti, i vicoli e le piazze del centro storico in prossimità dei locali di maggior richiamo dei giovani della zona, nonché presso i complessi di edilizia residenziale pubblica.
Il dato particolarmente allarmante emerso dalle investigazioni è rappresentato dal cospicuo numero di minorenni che figuravano come consumatori abituali della droga venduta dagli indagati.
La denominazione dell’indagine deriva dall’appellativo “BISCIA” con cui si chiamavano tra loro i giovani spacciatori inseriti nel gruppo criminale.
Le precise modalità di trattazione delle attività illecite e le indiscutibili quanto evidenti condotte dei singoli hanno dimostrato un consolidato modus operandi finalizzato al conseguimento dei profitti illeciti connessi al traffico di sostanze stupefacenti di varia tipologia (hashish, marijuana e cocaina) che venivano occultate nei pertugi delle antiche mura del centro storico e ritirate dagli ‘acquirenti’ senza alcun contatto fisico e/o verbale con gli spacciatori.
Le risultanze investigative hanno consentito di ricostruire le varie attività di approvvigionamento, occultamento, custodia e spaccio di sostanze stupefacenti realizzate dagli indagati, ciascuno a vario titolo, e le loro cointeressenze illecite anche in relazione al recupero del denaro derivante dalle varie cessioni di droga effettuate a favore dei numerosi clienti che l’acquisivano a credito. Tali attività di recupero si delineavano talvolta come vere e proprie attività estorsive, realizzate con violenza o intimidazioni, per cui ad alcuni indagati (D.B. e V.M.) è stato contestato anche il delitto di estorsione.
Gli elementi indiziari raccolti dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Anagni sono stati integralmente accolti dal Pubblico Ministero della Procura di Frosinone, dott.ssa Barbara Trotta, che ha emesso l’Avviso di Conclusione delle Indagini Preliminari nei confronti di tutti gli indagati.
Nel corso delle indagini i Carabinieri della Compagnia di Anagni hanno conseguito i seguenti risultati:
- 3 persone arrestate in flagranza di reato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio;
- 5 persone denunciate in stato di libertà per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio;
- 8 persone segnalate ai sensi dell’art. 75 DPR 309/90;
- acclarate 43 cessioni di vario stupefacente ( cocaina, hashish e marjuana);
- il sequestro di quasi mezzo chilogrammo di vario stupefacente (cocaina, hashish e marjuana).