Comune di Roma e Anas risponderanno da oggi del reato di omicidio stradale per i decessi provocati dalle buche sull’asfalto della capitale e dalla cattiva manutenzione delle strade romane. Lo prevede una circolare del Ministero dell’Interno inviata a Prefetture, Questure, Carabinieri, Polizia e Finanza, che chiarisce l’applicazione del nuovo reato introdotto di recente nel nostro ordinamento, accogliendo le richieste avanzate da tempo dal Codacons.
Una vera e propria rivoluzione – spiega il Codacons, che ha organizzato per martedì 10 maggio una conferenza stampa a Roma sul tema dei trasporti romani e delle buche capitoline – che finalmente riconosce le responsabilità degli enti locali e delle società stradali in tutti quei casi in cui il pessimo stato dell’asfalto determina incidenti e provoca morti.
La circolare del Ministero relativa all’omicidio stradale stabilisce infatti che “Il reato ricorre in tutti i casi di omicidio che si sono consumati sulle strade… anche se il responsabile non è un conducente di veicolo. Infatti, le norme del Codice della strada disciplinano anche comportamenti posti a tutela della sicurezza stradale relativi alla manutenzione e costruzione delle strade e dei veicoli”. La circolare fa espresso riferimento all’art. 14 del Codice della strada secondo cui “Gli enti proprietari, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono: a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi b) al controllo tecnico della efficienza delle strade e relative pertinenze c) alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta”.
“Questo significa che se un automobilista o un motociclista muore a seguito di un incidente provocato da una buca sull’asfalto o dalla cattiva manutenzione della strada, il gestore della stessa strada, sia esso il Comune di Roma o l’Anas, risponderà da oggi del reato di omicidio stradale – spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi, candidato a sindaco di Roma – Una misura che il Codacons invoca da tempo e che finalmente diventa realtà, e che potrebbe far finire in carcere funzionari comunali, ingegneri e dirigenti delle società stradali, nonché i direttori dei lavori e responsabili delle ditte che hanno fornito bitume non adeguato”.
Proprio sul tema delle buche stradali il Codacons ha organizzato per il 10 maggio a Roma una conferenza stampa che svelerà la verità sullo stato dell’asfalto della capitale e spiegherà come ottenere in pochi giorni il risarcimento dei danni da buca stradale.