Attualità

Agricoltura dei Monti Lepini, l’appello di Forza Nuova Valle del Sacco: “Necessità di rilancio del settore primario”

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin

“Esiste una frazione politica e sindacale al potere da decenni su territorio che, a quanto pare, non riesce a trovare un valore e un’identità ben precisa alla zona dei Monti Lepini”. A dichiararlo è il rappresentante di Forza Nuova Valle del Sacco Gianni Stella, che traccia un breve quadro della situazione attuale nei comuni del comprensorio auspicando una repentina inversione di tendenza per quanto riguarda il settore primario.

“I sindaci e la politica locale – continua – affermano continuamente che il progetto è quello di trasformarla in un parco naturale con un decisivo rilancio delle produzioni agricole, ma sappiamo benissimo che ciò andrebbe solamente a gravare su una situazione alquanto drammatica.

L’abbandono totale del settore primario, risulta un gravissimo problema riscontrato nel territorio dei Lepini, in quanto la conformazione geografica e la vastità territoriale con i suoi vantaggi garantirebbe un proficuo innesco di un’attività agricola su larga scala che riesca a consentire uno slancio di produttività e un’aumentare dell’economia locale.

Tralasciando questo aspetto di primaria importanza con tutti i suoi vantaggi, potrebbero entrare in scena delle nuove lobbies (come voluto da amministrazioni e istituzioni locali) legate ad un terziario che non coinvolge le popolazioni dei paese appartenenti alla zona montana, caratterizzata appunto da un’impostazione agricola che affonda le sue radici in tempi remoti, mai incentivata e coinvolta in una fase di modernizzazione ma in maniera del tutto erronea e controproducente.

Ad oggi, con quanto anticipato fino ad adesso, la verità sta nel dire che tale sistema non ha garantito neanche i posti di lavoro che erano stati indicati, oltre a generare un corposo disagio nel settore primario per come dovrebbe essere tutelato e impiegato.

Un chiaro esempio del degrado agricolo e della produttività a quest’ultimo legato, è l’abbondanza di prodotti, agricoli, non del territorio che abbondano nelle sagre di paese o nelle iniziative che dovrebbero rendere nota la qualità gastronomica tipica della zona dei Lepini. Prodotti, che a quanto pare risultano avere anche un maggiore costo e non una qualità adeguata alla somma imposta, così come per le forniture nei supermercati dove viene riscontrato la stessa problematica anche se in scala maggiore.

In un sistema economico atto allo sviluppo totale non si può altro che ricorrere ad un metodo corporativo al fine di consentire l’intervento dello Stato nel raggiungimento dello scopo, in questo caso il settore primario. Avendo cura della flora e della fauna locale, bisogna assolutamente raggiungere l’obiettivo di un settore primario e un terziario sviluppato nel giusto modo, in cui tutti gli abitanti dei paesi lepini ne possano beneficiare, con una tecnologia all’avanguardia, in modo da ottenere dei prodotti sicuri per una alimentazione economica e nella portata di ognuno. Un sistema impostato in questo modo, con tutte le tutele sull’inquinamento, risulterebbe un esempio di concreto sviluppo economico a supporto dell’ambiente e del territorio, con la risoluzione conseguente ed automatica di tantissimi disagi che si vivono nella suddetta zona. Quello a cui auspichiamo noi Forzanovisti della Valle del Sacco, è una rivoluzione del modus operandi legato all’imprenditoria agricola, da sempre martoriata da politicanti fallimentari e da manovre clandestine ed illecite che ne hanno garantito l’avvelenamento e la distruzione”.

Forza Nuova Valle del Sacco