La polizia di frontiera di Fiumicino ha individuato e denunciato due addetti di una società operante presso lo scalo per la gestione dei bagagli, recuperando parte della refurtiva sottratta dalle valigie dei passeggeri. Tra le vittime figurano anche alcuni membri della famiglia reale del Qatar.
I due malviventi, addetti allo scarico e al carico dei bagagli in stiva, dopo aver individuato le preziose valigie, al fine di guadagnare il tempo necessario per perpetrare il furto, rallentavano il flusso di smistamento sui nastri. L’indagine condotta dalla polizia giudiziaria di Fiumicino, durata circa due mesi, ha permesso di verificare come lo smistamento delle valigie depredate fosse avvenuto in tempi notevolmente superiori a quelli del sistema automatizzato, risultato perfettamente funzionante. Gli “anomali” ritardi hanno consentito al personale della sezione di polizia giudiziaria dello scalo di risalire ai due soggetti addetti al riavvio manuale dei nastri di trasporto.
L’azione investigativa ha trovato poi un evidente riscontro presso le abitazioni dei due denunciati, all’interno delle quali è stato rinvenuto parte del materiale sottratto. Gli accertamenti hanno permesso, altresì, di verificare come gli autori di tali reati fossero soliti prediligere voli con destinazioni intercontinentali, così da garantirsi un ampio lasso temporale prima che i passeggeri, al momento del ritiro, si accorgessero del misfatto.
I due ladri, privati immediatamente dell’autorizzazione a lavorare in ambito aeroportuale, sono stati denunciati per furto aggravato, mentre i numerosi e preziosi oggetti recuperati nel corso dell’attività delegata dall’Autorità Giudiziaria verranno restituiti ai legittimi proprietari.
Il furto di bagagli continua a rappresentare una concreta realtà ma a Fiumicino tale fenomeno risulta in forte decremento anche in considerazione delle misure di vigilanza adottate dalla Polizia di Stato presente nello scalo.