Immaginiamo una città diversa, più pulita, più attenta alle idee dei cittadini, apprezzata per le sue produzioni, la cultura, lo scambio di idee ed il commercio. Una città moderna sotto tanti punti di vista in un territorio che cresce sostenibilmente. E’ un’immagine, questa, che molti dei nostri cittadini sognano e per la quale, da sempre, vale la pena lottare.
La città del futuro, il territorio che la circonda che rinasce, hanno bisogno di una serie di primi importanti passi che segnino l’inizio di un cambiamento epocale. Non si può affrontare la questione ambientale in maniera integrale se alcuni problemi del passato non vengono risolti.
Un tempo non lontano medici degli istituti di controllo del territorio iniziarono a scoprire che sotto la nostra terra si celavano pericoli e sostanze dannosissime. Le denunciarono e non vennero ascoltati. Contro il loro parere, ancora una volta inascoltati, furono costruiti gli inceneritori mentre la discarica di Colle Fagiolara iniziava a crescere sempre più. La mano dell’uomo è stata capace di associare lo sviluppo ad una scriteriata gestione delle risorse ambientali.
Oggi viviamo un’epoca diversa. Le testimonianze dei dottori, che negli anni 90 hanno scoperto una delle pagine più buie della nostra storia, ora sono diventate coscienza ambientale. Oggi, dopo anni di impegno e sensibilizzazione, questo territorio ha maturato consapevolezza ed i giusti anticorpi per difendersi.
Questa Amministrazione non è che lo strumento ed il prolungamento di quei movimenti ambientalisti che oggi hanno dato vita al presidio sotto gli inceneritori. Dobbiamo ricordare sempre che, indipendentemente dal ruolo che ognuno di noi ha in città, amministratore, attivista o cittadino, siamo un tutt’uno, una comunità che lotta. La coscienza ambientale che sta determinando la sorte del territorio che abita. Non capita spesso che un legame del genere si crei e dobbiamo preservarlo.
La difesa dell’ambiente va bel oltre gli interessi di parte e, come sempre, come Amministrazione saremo al fianco dei cittadini il 7 Luglio a fare delle richieste che oggi sembrano più vicine che mai dall’essere realizzate.
La chiusura della discarica per la quale ci stiamo impegnando tanto ha bisogno di atti chiari che siamo sicuri, visti i recenti sviluppi, la Regione non mancherà di fare. Occorre una sinergia tra amministrazioni e territorio per chiudere la discarica. Senza paura dobbiamo comprendere che in un anno e mezzo questo importante traguardo verrà raggiunto. Non manca tanto, dal 31/12/2019 la discarica non sarà più un problema per nessuno. Per sempre.
Occorre che il senso di responsabilità prevalga e anche Roma Capitale individui gli impianti di cui ha bisogno e, se servono, le sue discariche di servizio all’interno dei confini del suo territorio. Le recenti dichiarazioni dell’Assessore Montanari fanno intendere che si voglia continuare ad utilizzare gli impianti Regionali senza una pianificazione interna al territorio romano. Ciò non è ammissibile perché significherebbe continuare la politica di gestione dei rifiuti a cui siamo abituati e che stiamo tentando ad ogni costo di superare. Ogni territorio deve trattare i propri rifiuti in un ambito quanto più ristretto possibile e non deve mandarli in giro per la Regione, per l’Italia o oltre i confini nazionali.
Sugli inceneritori, vero pericolo da scongiurare per il nostro territorio occorre ribadire la nostra posizione. Partendo dal presupposto che se si effettuasse il revamping la loro vita sarebbe ben più lunga di quella della discarica, vogliamo ricordare una cosa molto semplice. Chiunque abbia intenzione di procedere all’acquisto di Lazio Ambiente e qualsiasi ente che darà seguito a queste operazioni avrà il nostro fermo ed irremovibile dissenso davanti a sé.
Le cose devono cambiare ed ora si è vicini più che mai a farlo, sia dal punto di vista ambientale che di gestione. Non ha senso andare avanti con discariche ed inceneritori sul nostro territorio. Il progetto di una gestione diversa già c’è e lo stiamo per attuare ascoltando cosa ne pensa la cittadinanza ed i massimi esperti nazionali. L’obiettivo è coniugare il sacrosanto diritto a lavorare, con la certezza di uno stipendio pagato regolarmente, ed il diritto alla salute, vivendo in un ambiente sano. Occorre porre fine alle cattive gestioni del passato che, in fin dei conti, hanno causato più problemi che altro, il tutto sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini.
Se un’alternativa è possibile, e noi siamo convinti che lo sia, va perseguita nell’interesse dell’ambiente, del lavoro e della salute. Ribadiremo le nostre posizioni il 7 Luglio in piazza, in un appuntamento che, come gli altri, verrà ricordato per aver determinato le sorti del nostro territorio.
Affrontare questi problemi significa farlo integralmente, considerando gli aspetti ambientali, quelli sanitari e quelli del lavoro insieme, facendolo come comunità, perché indipendentemente dalla sorte di ognuno di noi, questo siamo e dobbiamo tenerlo bene a mente.
Firmato
Il Sindaco Pierluigi Sanna
L’Assessore all’Ambiente Giulio Calamita