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Colleferro, i gruppi M5S della Valle del Sacco su Rifiutiamoli: “Pochi partecipanti stanchi e svogliati”

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A distanza di pochi giorni dalla manifestazione “Rifiutiamoli”, che ha visto sfilare politici locali, cittadini e associazioni per ribadire il NO al Revamping degli inceneritori, arriva anche il commento ufficiale dei rappresentanti M5S del comprensorio, che affidano il loro pensiero a un comunicato congiunto.

“Circa 300 anime, compresi gli organizzatori, alcuni sindaci di paesi limitrofi (Carpineto Romano, Colleferro, Genazzano, Labico, Paliano, Piglio, Olevano Romano, Segni, Serrone) o loro rappresentanti e le numerose forze dell’ordine, quelle che il 7 luglio hanno partecipato alla manifestazione “Rifiutiamoli 2018” che si è svolta in Colleferro dalle ore 17 alle ore 19 circa. Il corteo è partito da piazza Italia, ha proseguito per corso Garibaldi e, passando per via Casilina, si è quindi radunato nei giardini presso lo “Scalo”, si legge nel testo.

“Manifestanti svogliati – prosegue il comunicato – e parole che dai megafoni uscivano stanche. Svogliatezza e stanchezza dovute alla mancanza di motivazioni plausibili, di proteste credibili: si protestava contro la riaccensione di inceneritori che in realtà non si accenderanno più con una chiusura della discarica che tutto lascia presupporre sarà prorogata non si sa fino a quando, nonostante il giurare e spergiurare dell’Amministrazione comunale di Colleferro, anche alla manifestazione per bocca dell’assessore all’Ambiente Giulio Calamita, sulla chiusura entro il 31 dicembre 2019.

A fine manifestazione, allo “Scalo”, ha parlato lungamente l’assessore Calamita in rappresentanza dei primi cittadini che insieme a lui avevano sfilato, evidentemente anche loro, come gli altri manifestanti, troppo demotivati per parlare. Sostituiva il sindaco Sanna assente per motivi familiari. Come prima scritto, Calamita ha ribadito che la discarica sarà chiusa esattamente il 31 dicembre 2019. Poi, riprendendo le parole degli aderenti a “Rifiutiamoli”, ha rimarcato la poca importanza riguardo al numero dei partecipanti (lo scorso anno invece si parlava più che altro delle 6 mila presenze) rispetto all’unità dei Comuni del territorio nella lotta. Sì, ma quale lotta? Contro chi? Naturalmente, secondo Calamita e quindi secondo i sindaci presenti, contro Roma Capitale che, a suo dire, si rimbalza le responsabilità con la Regione Lazio (in realtà vera competente in materia).

Quindi ancora una volta si cerca di attaccare il Campidoglio a maggioranza 5 Stelle senza un accenno alla Regione a maggioranza PD come ente, quest’ultima, che definì “strategici” gli inceneritori, che ha tenuto i pezzi per il revamping a decantare presso il Truck Village di Colleferro in attesa dell’esito delle elezioni (evidentemente per timore di perdere consenso elettorale accendendo gli impianti) e che solo dopo il 4 marzo ha abbandonato definitivamente il progetto con conseguente trasferimento dei pezzi nella discarica di Colle Fagiolara, probabilmente per risparmiare sul deposito. Un passo indietro che sarebbe dovuto non certo, come si vorrebbe fare intendere, alle lotte ambientaliste o dei primi cittadini (sappiamo bene quanto nulla sia stata la considerazione della Regione nei riguardi delle proteste delle associazioni, dei cittadini e dei sindaci della Valle del sacco, e non solo per quel che riguarda gli inceneritori).

La vera motivazione del possibile passo indietro di Zingaretti (“innominato” durante la manifestazione, ancor peggio del personaggio manzoniano poiché non citato neppure con questo nomignolo) è stato il risultato delle elezioni del 4 marzo, vinte ma in realtà “non vinte” da Zingaretti poiché il numero della sua maggioranza è a -1 ovvero un consigliere in meno rispetto all’opposizione che vede nel Consiglio regionale la presenza di ben 10 consiglieri del MoVimento 5 Stelle. È ovvio quindi che ora la Giunta Zingaretti ha due scelte: o l’immobilismo o decreti che non dispiacciano ai pentastellati energicamente capitanati da Roberta Lombardi e con il consigliere Marco Cacciatore presidente della Commissione Rifiuti, pena la bocciatura.

Ma quel che lascia davvero perplessi di tutto ciò che ieri si è detto e soprattutto non detto alla manifestazione è la completa assenza di menzione del Consorzio dei Comuni che dovrebbe andare a sostituire Lazio Ambiente Spa nella gestione dei rifiuti nella Valle. Sarà per le previsioni nel piano industriale che disegnano nuovamente per Colleferro (comune capofila) lo spettro di un nuovo impianto inquinante di cui evidentemente non si vuole parlare.

Comunque sia, il neanche accennare a quello che sarebbe dovuto essere la novità se non addirittura il protagonista della giornata risulta stranissimo e dà maggior forza a quanto asserito nel comunicato stampa intermeetup 5 Stelle Valle del Sacco pubblicato dalla testata web “Casilina News” il 6 luglio u.s. e a cui rimandiamo caldamente (leggi qui)”.

Portavoce, MeetUp e Gruppi Locali di:

Anagni – Artena – Carpineto Romano – Cave – Colleferro – Gavignano – Genazzano – Labico – Olevano Romano – Palestrina – Paliano –  Segni – Valmontone – Zagarolo