L'Editoriale

Valle del Sacco, la miopia politica dei Cinque Stelle insulta gli ambientalisti

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il Movimento Rifiutiamoli organizza una giornata di discussione e convivialità domenica 7 luglio al mercato coperto di Colleferro

Movimento – dice la Treccani – è l’azione del muovere o del muoversi. E’ un esercizio di moto, uno spostamento da qualcosa verso qualcosa. Succede lo stesso nella società, con gruppi di persone che decidono di camminare insieme per contrastare un sistema politico, un pensiero unico o per far avanzare determinate idee nella società.

A scuola si studiano i moti carbonari, i moti rivoluzionari, i moti per il pane e così via. Per citare qualcosa di più vicino nel tempo, in politica parliamo di movimenti sociali e di mobilitazioni globali, soprattutto in riferimento a quella dimensione d’azione, di protesta e di visione che ha contrastato le politiche neoliberiste, le grandi organizzazioni finanziarie e la riduzione di molti diritti sociali.

Non solo protesta, ma anche interpretazione, lettura dei fatti e proposte. Un movimento, nel camminare insieme, sperimenta al suo interno metodi differenti di lotta e di organizzazione. Un movimento, nel tendere a qualcosa, cresce, sbaglia e cerca di andare oltre –  di muovere, per l’appunto – lo stato delle cose.

Quest’articolo inizia con una breve disamina della parola movimento perché nelle prossime righe si parlerà di due movimenti presenti nel nostro territorio: Il Movimento Rifiutiamoli e il Movimento Cinque Stelle, con i suoi meet – up locali.

Il commento del Movimento Cinque Stelle alla manifestazione degli ambientalisti

Uno di questi due movimenti, Rifiutiamoli è sceso in strada lo scorso 7 luglio, mentre il Movimento Cinque Stelle ha scelto di commentare il risultato della manifestazione.

Come detto qualche riga prima, oltre a protestare, i movimenti cercano di ragionare, di mettere in discussione qualcosa, e provano a elaborare un pensiero, una linea programmatica, che a volte viene fuori proprio dopo aver agito, dopo aver sbagliato, o comunque dopo aver ascoltato voci diverse e dopo aver preso in considerazione altri punti di vista.

I meet up locali del movimento cinque stelle hanno osservato e commentato un’unica azione: la manifestazione del 7 luglio. I pentastellati della zona hanno dato un giudizio su uomini e donne che hanno deciso di camminare insieme, contro qualcosa e per qualcosa. Questo giudizio è stato espresso attraverso due comunicati e tramite post su Facebook da parte di una rappresentante del movimento cinque stelle di Colleferro, Gaetana Carta.

“Manifestanti svogliati, e parole che dai megafoni uscivano stanche. Svogliatezza e stanchezza dovute alla mancanza di motivazioni plausibili, di proteste credibili”.

Niente motivazioni valide. Per i pentastellati non ha avuto senso scendere in piazza, e chi ha deciso di protestare contro gli inceneritori di Colleferro è da considerare uno svogliato. Manifestare per l’ambiente, una delle stelle di questo movimento – oggi prima forza politica d’Italia –  è da svogliati.

Il commento alla manifestazione continua, aggiungendo che “ancora una volta si cerca di attaccare il Campidoglio a maggioranza 5 Stelle senza un accenno alla Regione a maggioranza PD come ente, quest’ultima, che definì “strategici” gli inceneritori”.

Il commento di un rappresentante del Meet Up di Artena 

I punti di vista e l’osservazione sono importanti. Probabilmente, non avendo camminato insieme a chi ha gridato parole stanche dal megafono lo scorso sabato, il movimento cinque stelle ha perso qualche contenuto.

“Mi è stato riferito che non avete mai nominato la Regione Lazio”. Spiega un esponente del movimento Cinque Stelle di Artena (durante una conversazione avvenuta ieri sera 9 luglio 2018 n.d.r.).

Oltre a non aver ascoltato le parole di quei manifestanti svogliati, chi ha firmato il comunicato congiunto non ha neanche visto il materiale prodotto dal movimento Rifiutiamoli.

La Regione Lazio ha adottato la strategia del silenzio”. Spiega in un video, un’attivista di Rifiutiamoli.

“Il piano rifiuti della Regione Lazio è scaduto!” Tuona un’altra attivista in un video.

Una volta entrato a conoscenza di questo materiale, lo stesso rappresentante dei cinque stelle di Artena comunica: “Ho visto adesso il video, hai ragione. Chiederò spiegazioni.”

La questione discarica e gli insulti su Facebook

Nei comunicati dei meetUp dei cinque stelle si esprime preoccupazione per un possibile prolungamento della vita della discarica. E’ anche per questa preoccupazione che il movimento Rifiutiamoli è sceso in strada sabato scorso:

“Mancano 541 giorni alla chiusura della discarica e non ci sono atti ufficiali che ne attestino veramente la chiusura”. Spiega in un video Alberto Valleriani del movimento Rifiutiamoli. “Mancano piano e fondi di finanziamento per il post mortem della discarica. A questo punto – continua Valleriani – è necessario tornare in piazza”.

Nelle assemblee che hanno preceduto l’ultimo corteo si è parlato anche della questione Colle Fagiolara, dell’arrivo in discarica di diverse tonnellate di rifiuti prodotti dai Tmb e si è discusso dei tanti punti interrogativi sulla gestione rifiuti. Il Movimento Cinque Stelle non ha partecipato a questi ultimi incontri e riguardo la discarica non ha risposto a quanto argomentato da Valleriani ma ha preferito insultarlo sui social network, scrivendo che “a quello spocchioso del rastaman piace il branco, ambiente dove si sente forte e protetto!

Le assemblee pubbliche in piazza servono a condividere dubbi, a disapprovare una linea assunta dal movimento e far nascere delle proposte. Si scambiano informazioni e chi sa di meno cerca di saperne di più. Chi sa di più cerca di mettersi in discussione, e intanto il microfono gira per ascoltare tutto e tutti: dall’intervento sull’emergenza rifiuti, si passa a quello sulla Bonifica, poi a quello sulla questione lavoro all’interno della società Lazio Ambiente, fino alle domande più pratiche, tipo “Ma il cotton fioc dove lo butto?

Rifiutiamoli è soprattutto questo. E’ un moto spontaneo, eterogeno e aperto che ha saputo far camminare la volontà di agire di un territorio. Come fa qualsiasi movimento che vuole ottenere voce nei processi decisionali, Rifiutiamoli è entrato nelle sede istituzionali per contestare e parlare. Gli ambientalisti della Valle del Sacco sono stati in audizione al Campidoglio con l’assessora Pinuccia Montanari, allo stesso modo hanno incontrato Mauro Buschini, fino a qualche mese fa assessore all’ambiente in Regione. Le pezze a colori contro gli inceneritori sono state le protagoniste di un’azione di protesta durante un consiglio Regionale del Lazio.

Con i post su Facebook di Gaetana Carta e con i comunicati sulla manifestazione, i cinque stelle hanno deciso di denigrare le pratiche messe in campo dagli ambientalisti ma soprattutto hanno scelto di disertare la piazza, gli incontri pubblici e le assemblee, tutti  luoghi dove si esprime dissenso, conflitto, dove escono fuori contrasti e contraddizioni.

Nelle assemblee pubbliche, portando il loro punto di vista, avrebbero potuto analizzare in modo approfondito tante  questioni, invece hanno scelto di squalificare un movimento ambientalista trattandolo come se fosse espressione di governo o portatori di un qualche interesse personale.

E il cementificio?

Diverse persone, alcune vicine ai cinque stelle, muovono anche un’altra critica: “Gli ambientalisti di Rifiutiamoli pensano solo agli inceneritori e non dicono nulla del cementificio”. Probabilmente, sempre per poco studio o per poca volontà di approfondire, chi usa quest’argomentazione non sa che il 9 gennaio 2013 le associazioni ambientaliste di Colleferro hanno presentato le loro osservazioni contro l’utilizzo di Combustibile Solido Secondario all’interno del cementificio.  Queste controdeduzioni sono state fatte da Ugi, Retuvasa, Comitato Residenti, Associazione Mamma, Raggio Verde e Gruppo Logos. Tutte sigle associative che compongono il movimento Rifiutiamoli.

E il consorzio dei Rifiuti con i nuovi impianti?

In un altro comunicato, quello del 6 luglio, i cinque stelle parlano del nuovo consorzio dei rifiuti e fanno le loro critiche all’assetto che si sta definendo sulla gestione dei rifiuti locale.

“Prendiamo atto con stupore di come le associazioni locali, che da anni si ergono a paladine di questo territorio, risultino latitanti nel denunciare e nel porre l’attenzione sul fulcro del problema. Mancanza di attenzione e di pressione che lascia i sindaci liberi di operare senza che l’opinione pubblica percepisca il pericolo che stiamo correndo”.

Su questo argomento molte associazioni riunite all’interno del movimento Rifiutiamoli, hanno fatto quello che l’attivista del meet up cinque stelle di Artena non ha fatto: studiare e documentarsi prima di parlare.

Qualche settimana fa, il movimento rifiutiamoli ha incontrato le amministrazioni di Genazzano e Colleferro, due comuni che formeranno il nuovo consorzio per la gestione dei rifiuti. Durante l’incontro, i rappresentanti delle associazioni, hanno fatto osservare dei punti critici e hanno discusso dell’ impiantistica prevista nel piano industriale. Il comitato Rifiuti Zero di Genazzano si è attivato per mettere dei paletti alla nuova gestione, sopratutto sul punto biogas/ biometano, ricordando che bisogna perseguire il compostaggio aerobico e la riduzione dei rifiuti.

“La costruzione di nuovi impianti – dichiara il comitato Rifiuti Zero di Genazzano – dovrà necessariamente essere subordinata alla chiusura di quelli attuali (discarica e inceneritori)”. Dopo l’incontro si è tornati al presidio, il girono dopo c’è stato un’assemblea a Piazza Italia e sabato scorso gli attivisti di Genazzano sono scesi in strada a gridare Rifiutiamoli.

Miopia politica

Parlare da ambientalisti e discutere politicamente di gestione rifiuti, richiede un’inclinazione al confronto molto alta perché c’è da capire qualcosa di complesso, bisogna individuare le migliori scelte dal punto di vista ecologico e sociale.

Non nel mio giardino, nessun impianto, nessun impianto!  Questo non è ambientalismo. Questo tipo di approccio ha contribuito a far diventare strutturale l’emergenza rifiuti a Roma, che di certo non si risolverà con lo scontro tra Raggi e Zingaretti. Fino a ora questo duello ha avuto come unico risultato quello di far viaggiare i rifiuti fuori la Capitale, la Regione e l’Italia.

Niente moto, poco movimento e soltanto sentenze. Nel commentare una manifestazione di piazza, il movimento cinque stelle della zona, ha mostrato una preoccupante miopia politica. Forse questa ristrettezza di vedute non ha permesso di guardare i video, di leggere i volantini e non ha consentito di venire agli appuntamenti pubblici. Una vista offuscata, che non permette di scendere in piazza a riveder le stelle ma che consente solo di commentare lo streaming da casa il giorno dopo.