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Arce, chiude la Guardia Medica? L’allarme dei cittadini

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Roccasecca, il 10 febbraio 2019 manifestazione contro l'ampliamento della discarica

Una notizia preoccupante quella che circola da giorni riguardo la presunta chiusura della Guardia Medica ad Arce. Un presidio essenziale per la comunità del paese e dintorni, la cui paventata interruzione,lascia nello sconforto non solo gli amministratori, che si vedrebbero sfuggire di mano anche questo servizio, ma l’intera cittadinanza all’interno della quale si contano tantissime persone di età superiore ai 65 anni. Una sconfitta per la città, quindi, allarmata non solo per la mancata assistenza in caso di emergenza, ma anche per tutti coloro che sono avanti con l’età, come anziani che vivono soli.

“Se tale progetto dovesse essere attuato – afferma il consigliere provinciale coordinatore di Noi con l’Italia e presidente della XV Comunità Montana Valle del Liri di Arce – la presenza sanitaria notturna sarebbe assicurata unicamente dal servizio 118, il cui intervento rischierebbe di essere richiesto anche per malori di lieve e media entità che intaserebbero ulteriormente il Pronto soccorso di Sora, Cassino o Frosinone, o sovraccaricando così i medici di turno alle prese con i cittadini di svariate città.

Un’azione questa che come al solito lascia indietro ingiustamente i centri interni e montani numericamente più deboli dove togliere tale presidio significherebbe sferrare un colpo ad una città, Arce, privandola di un bene essenziale e discriminare i cittadini limitando di fatto il loro diritto alla salute. Come sempre la sanità ciociara è costretta a subire tagli e ridimensionamenti per mano di una gestione regionale fallimentare come noto ormai a tutti, che non tutela la vita dei cittadini della provincia di Frosinone. Per questo e per difendere il servizio di continuità assistenziale di Arce e dei cittadini della Media Valle del Liri chiederò lumi alle autorità preposte Asl e al presidente Zingaretti”.