Sono tanti i cittadini che si rivolgono ai nostri sportelli perché vittime di maxi bollette o maxi conguagli, che dir si voglia, ma la cosa sconcertante è che, nella maggior parte dei casi, queste somme non sono dovute.
Nel caso di specie, si tratta di una piccola media impresa costretta ad andare in giudizio perché non è mai stata fornita una risposta al reclamo inoltrato all’azienda. A seguito di giudizio patrocinato dagli Avv.ti Antonio Rosetta e Marcello Padovani, Enel è stata condannata a pagare anche le spese legali, dopo che il Giudice di Pace del Tribunale di Roma ha confermato che la bolletta era prescritta da cinque anni e che quindi, alcuna somma riferibile alla fattura emessa di 3.600 euro, dovesse essere corrisposta. In Italia spesso, piccole e medie imprese si sono ritrovate a dover chiudere a causa di maxi conguagli, di somme che non dovevano essere pagate.
Provate ad immaginare cosa possa provare un piccolo imprenditore che si trova davanti una bolletta di migliaia di euro, trattandosi spesso di cifre astronomiche. Errori che rischiano di danneggiare seriamente un’attività sulla base di consumi stimati o di conguagli non reali. In questo ed altri casi, il cittadino non riesce ad ottenere giustizia da solo. Tuttavia, grazie all’azione tempestiva di Codici, come in questo caso, è stato riconosciuto che Enel energia ha ingiustamente preteso somme non dovute.