A ottobre, si sa, ci sarà un importante referendum che potrebbe avere conseguenze importanti sulla politica italiana. In questi giorni è stata proposta una petizione per avere una corretta informazione da parte dei media, soprattutto per quanto concerne la televisione e i telegiornali.
La petizione è nata poiché si è ritenuto che per lo scorso referendum, l’informazione non sia stata adeguata. La controinformazione del Governo prosegue con le dichiarazioni totalmente prive di logica della Ministra Boschi, che ha paragonato chi voterà No a Casapound. Il paragone è stato fatto per evidenziare la fama negativa degli attivisti di estrema destra, ma si è banalizzato e semplificato un tema utilizzando la retorica più bassa. Sarebbe come dire che chi è contro il fumo è uguale a Hitler poiché il Fuhrer aveva proposto un movimento anti tabacco nella Germania nazista. Questo esempio, ovviamente, non vuole avere alcun riferimento con Casapound.
Ma veniamo alla petizione riguardante il referendum di ottobre, proposta per avere una corretta informazione mediatica. Di seguito, il testo integrale e il link per firmare.
Durante la campagna per il referendum sulle trivelle ci siamo impegnati per chiedere una informazione adeguata e rispettosa dei dettati democratici: per votare bisogna essere informati. Purtroppo sia il servizio pubblico radiotelevisivo, sia l’intero sistema dell’informazione non hanno garantito lo standard minimo necessario ad una vera partecipazione democratica. Il risultato di questa scarsa informazione, probabilmente, ha influito sul dato dell’affluenza e sul non raggiungimento del quorum. Informazione e democrazia non sono mai disgiungibili.
Oggi abbiamo davanti un nuovo appuntamento referendario, quello sulle riforme istituzionali del prossimo ottobre.
Differentemente dal referendum sulle trivelle la campagna per il SI e per il NO è già partita, ma anche questa volta il sistema dell’informazione non sta svolgendo il suo compito democratico. Infatti, i telegiornali hanno già iniziato a raccogliere la posizione del Presidente del Consiglio e ci informano costantemente del nesso tra il destino del referendum e quello del governo in carica. Spesso, anzi quasi sempre, dimenticandosi delle ragioni del NO o facendole emergere solo come in contrapposizione agli enunciati del premier.
Questa impostazione impedisce una discussione di merito e porta ad un continuo disequilibrio di comunicazione sul prossimo referendum confermativo.
Non vogliamo schierarci in funzione di ciò che vuole o meno il Presidente del Consiglio, ma essere informati sul merito con dettagli precisi su ciò che comporterà l’accettazione di tale legge di riforma costituzionale.
Gli italiani hanno il diritto di scegliere avendo chiaro cosa comporta questo cambiamento!
Credo sia fondamentale chiedere, in maniera ancora più forte che nel caso del referendum sulle trivelle, che l’informazione nei Telegiornali e negli spazi d’informazione politica sia paritaria e strettamente connessa al merito del referendum.
Qui il link per firmare.