I poliziotti della Squadra Mobile hanno intensificato il pattugliamento e l’azione repressiva sia nell’ambito delle c.d. piazze spaccio della Capitale che nei luoghi di maggiore frequentazione che possono costituire il teatro dello spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti, soprattutto tra i giovani. Durante l’ azione di contrasto svolta quotidianamente contro il traffico di stupefacenti, gli investigatori hanno rivolto la loro attenzione su diversi obiettivi presenti nelle zone di Casilino – Tor Bella Monaca e Tiburtina.
Nel pomeriggio del 4 agosto, i Falchi della Squadra Mobile hanno effettuato un appostamento nei pressi di via dell’Archeologia nota piazza di spaccio. Occultati tra i palazzoni di Tor Bella Monaca, a pochi metri dalle “vedette” che ne segnalano la presenza, i poliziotti sono riusciti ad individuare tre soggetti che stazionavano in maniera sospetta sui ballatoi di via dell’Archeologia. Dopo essersi scambiati segni di intesa, indirizzavano verso l’interno dei palazzi i soggetti che arrivavano da ogni parte, probabilmente acquirenti dello stupefacente che poi si allontanavano velocemente per consumare altrove la droga.
Dopo ore di appostamento, individuati i vari ruoli e l’azione coordinata dei tre, gli agenti dei Falchi hanno deciso di passare all’azione. Gli spacciatori sono stati colti di sorpresa perché, nonostante l’articolato sistema di vedette, nessuno li aveva avvisati della presenza dei poliziotti. Perquisiti, i tre soggetti non avevano nulla indosso ma a pochi metri, dietro un cespuglio – dove gli stessi erano stati visti più volte armeggiare -, sono stati rinvenuti 80 grammi di marijuana e 51 grammi di hashish divisi in dosi pronte per la cessione.
Uno dei tre fermati, G.F., classe ’75, con precedenti di polizia è apparso eccessivamente nervoso agli agenti che lo stavano perquisendo. Il particolare non è sfuggito agli investigatori che hanno continuato nella loro attività di ricerca. Nell’autovettura dell’uomo, all’interno dell’alloggiamento della ruota di scorta, è stata rinvenuta e sequestrata una pistola marca “WALTER”-7,65 PK, con matricola abrasa, rifornita di 7 cartucce. I tre spacciatori sono stati denunciati in stato di libertà, mentre G.F. è stato arrestato per l’illegale detenzione di arma clandestina.
All’udienza della mattina del 4.8.2018, sulla base delle prove raccolte dalla Polizia, il Tribunale Penale di Roma, aderendo alla richiesta del Pubblico Ministero, ha convalidato l’arresto di G.F. e, ravvisando elevato e concreto il pericolo che lo stesso possa reiterare il reato in materia di armi, ne ha ordinato la misura cautelare della custodia presso il carcere di Regina Coeli. La pistola è stata inviata presso il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica della Polizia di Stato che, a seguito di sofisticate accertamenti tecnico-balistici, accerterà se l’arma è stata utilizzata per altri episodi criminosi.
Nel pomeriggio di ieri invece, stavolta nella piazza di spaccio di Via Arnaldo Brandizzi, due pusher, C.O., romano, classe ’92 e B.V., romano, classe ’94, entrambi con precedenti di polizia, sono stati sorpresi con indosso alcuni grammi di cocaina e con 2,5 kg. di hashish divisa in 25 panetti, trovati a casa di uno dei due arrestati. Su 20 panetti d’hashish, risulta impressa la scritta “GOMORRA”, marchio che, oltre a contrassegnare la linea di approvvigionamento dello stupefacente, appare quale omaggio a modelli di consorterie criminali probabilmente in voga tra i novelli spacciatori romani.
Agli arresti di cui sopra, si aggiunge quello di D.S., classe ’93, residente a San Basilio, sorpreso lo scorso 2 agosto mentre cedeva cocaina ad un romano, professione guardia giurata. A carico dello stesso sono stati sequestrati 73 grammi di cocaina, mentre alla guardia giurata, oltre ad essere sanzionata in via amministrativa per il possesso di stupefacenti destinato all’uso personale, è stata ritirata la pistola di servizio, atto dovuto in ogni caso in cui il titolare di porto d’armi appaia non più in grado di servirsene.
E ancora, nella serata del 5 agosto, in un’abitazione a Primavalle, un altro romano del ’93, trovato in possesso di diverse piante di marijuana in casa, è stato denunciato per detenzione di stupefacente finalizzata allo spaccio. Ai Falchi che lo hanno fermato, il ragazzo ha riferito che la coltivazione “indoor” gli consentiva di non rivolgersi a nessuno per soddisfare le proprie esigenze di abituale consumatore. A tale attività si aggiunge quella condotta quotidianamente dai Commissariati che, in collaborazione con agli uffici investigativi, fronteggiano gli scenari criminali romani ad ogni livello, soprattutto nelle zone della città considerate ad alta densità criminale.