Dalle recenti indiscrezioni la destinazione individuata da Ama per le 700 tonnellate di rifiuti del treno fermo da due mesi a Roma Smistamento, sarebbe il TMB di Via Salaria, a 50 metri da dove sono adesso; il commento di Legambiente, che aveva denunciato l’abbandono per due mesi nel treno, è di totale disappunto.
“Leggiamo in queste ore e apprendiamo con sbigottimento che la strada trovata per liberare Roma dal treno della vergogna, sarebbe quella di trasferire le settecento tonnellate che da due mesi aspettano una d’estinzione, al TMB sulla Salaria a cinquanta metri da dove sono ora. – dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – Se questa sarà la soluzione partorita dopo la nostra denuncia, arrivata dopo due mesi nei quali non si è fatto niente, sarebbe una ulteriore presa in giro grave e irresponsabile nei confronti dei cittadini del Salario già martoriati da anni di puzza. Spostare quei rifiuti di cinquanta metri non vuol dire risolvere il problema ma aumentarne un altro con ulteriore conferma che a Roma un ciclo dei rifiuti non c’è”.
Intanto, questa mattina quindici sindaci della Valle del Sacco si sono dati appuntamento a Colleferro per protestare contro le intenzioni di Ama di riaprire il locale inceneritori. “Continueremo a monitorare il treno della vergogna e a sostenere i cittadini di Villa Spada per la chiusura di un TMB che qualcuno sta trasformando in vera discarica, e appoggiamo con forza i sindaci e le comunità della Valle del Sacco contro l’accensione dell’inceneritore dove Roma vorrebbe bruciare i suoi rifiuti sulla pelle delle persone”.