Ecco il comunicato del CDQ Vigna Murata, in merito alla costruzione di un nuovo centro commerciale e una nuova area residenziale:
È un triste futuro quello previsto per i quartieri dell’VIII e IX Municipio. A meno di una provvidenziale inversione di rotta, Vigna Murata, Ottavo Colle, Tre Fontane nord vedranno sorgere l’ennesimo centro commerciale ed annessa nuova area residenziale, con conseguente asse viario, eredità delle passate Amministrazioni, che la giunta pentastellata di Virginia Raggi ha accettato nella più sconcertante passività.
In particolare, l’area interessata dall’arteria sarà devastata, tagliata in due, con la distruzione di spazi verdi attrezzati a parco e la divisione di tre importanti plessi scolastici. Il “cavallo di Troia” per tale scempio è costituito dalla realizzazione dell’ennesimo supermercato – in una zona satura di centri commerciali – ed ad un palazzo residenziale sembrerebbe riconducibile all’Esselunga e ad un noto costruttore romano, le cui vicende giudiziarie sono sui quotidiani di questi giorni non hanno scoraggiato il M5s al governo della Capitale a fare un passo indietro.
“Se le cose non cambieranno saremo costretti a cambiare noi residenza” affermano all’unisono i cittadini che si sentono doppiamente beffati: non solo per l’improponibile colata di asfalto, cemento, aumento di traffico, smog, rumori, inquinamento ma soprattutto per il voltafaccia del M5s dell’Assemblea Capitolina che di recente ha approvato due mozioni la 55 e la 128 del 2018 che impegnavano la Sindaca e la Giunta ad una revisione dei progetti dal punto di vista urbanistico e della mobilità, ma che sembra essersi rimangiato tutto, come dimostra il cartello di inizio lavori posto all’ingresso del parco Tintoretto e di via di Vigna Murata. Ed è partita una diffida all’Amministrazione, a sospendere tutti i cantieri per convocare con urgenza commissioni congiunte di Roma Capitale di Mobilità ed Urbanistica volte ad analizzare i progetti, mettere in sicurezza via di Vigna Murata, rivedendo tutte le convenzioni, ed a rimodulare il piano sulla mobilità dell’intero quadrante