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“Riprendetevi i tablet, pagateci gli stipendi”: continua lo stato d’agitazione dei dipendenti Formalba

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"Riprendetevi i tablet, pagateci gli stipendi": continua lo stato d'agitazione dei dipendenti Formalba

“La privatizzazione totale di Formalba ha portato altri sacrifici ai lavoratori: a marzo abbiamo firmato l’Accordo per l’ultimo ammortizzatore (FIS) con la riduzione d’orario e di salario, integrato dall’INPS; ad aprile, mentre CGIL, CISL e UIL davano il loro via libera all’uso degli straordinari (una Banca ore per straordinari durante il FIS!?), con il loro silenzio sugli arretrati e sulla gestione stile Bareato-Spaccatrosi, l’azienda presentava il Bilancio 2017 senza farne parola con nessuno. Da maggio SGB sollecita l’azienda per un incontro di verifica (come previsto dall’Accordo) vista anche la mancata integrazione salariale; durante il mese di agosto, stremati e senza gli stipendi, scriviamo anche alla Regione Lazio, ci risponde che parte dei finanziamenti sono bloccati per una cartella esattoriale di Formalba. Nella sua risposta ai lavoratori il dott. Bosi ci fa sapere anche che non ha linea di credito bancaria per il pagamento degli stipendi”.

Ma ecco la novità. Un articolo di stampa del Partito Comunista dei Castelli Romani, pubblicato sul sito www.sindacatosgb.it denuncia: dalla lettura del Bilancio 2017: il debito aumenta e a pagarlo sono i lavoratori.

“Non siamo dei commercialisti né grandi “imprenditori” ma scoprire, leggendo ora il Bilancio, che c’è un accordo con le Agenzie Fiscali che prevede il pagamento di 1,8 milioni entro il 2018 e il resto degli oltre 4 milioni negli anni successivi, ci preoccupa ben oltre la cartella per un 770 non presentato, si tratta appunto di somme che si coprono SOLO con gli stipendi dei lavoratori.

La beffa poi della ricapitalizzazione della azienda fatta con gli stessi soldi di Formalba (dei lavoratori) supera davvero ogni nostra immaginazione. Dulcis in fundo, come nulla fosse, il Direttore Spaccatrosi convoca un corso di formazione per l’uso dei tablet nella didattica!!!

In questa situazione, qualcuno pensa davvero di riprendere gli arretrati? Quanto lavoro gratuito si può dare ad un progetto che nemmeno si vuole condividere con i lavoratori? Per quanto tempo ancora si possono seguire sindacati come CGIL, CISL e UIL sordi, ciechi e muti e accollarsi responsabilità economiche e politiche di tutto questo? SGB chiede ancora un incontro di chiarimento e verifica all’azienda e l’intervento delle istituzioni, ad oggi però bastano le 11 mensilità non pagate alla maggioranza dei lavoratori, per proclamare lo stato di agitazione ed indire per il 10 settembre Assemblea Pubblica davanti la sede di Cecchina.

Visto il grave stato in cui versano i lavoratori avviamo l’apertura di un Cassa di Solidarietà per permettere ai lavoratori di sopravvivere in questo frangente e soprattutto di lottare contro questo stato di cose, con l’impegno di restituire quanto prestato dalla Cassa nel momento della riscossione delle paghe”.