Sabato 8 settembre saranno 300 giorni di presidio permanente contro gli inceneritori. Quel tendone bianco ha sostenuto una protesta ambientalista e sociale che ha scongiurato la riattivazione delle due ciminiere, prevista – secondo i dirigenti di Lazio Ambiente – per i primi mesi del 2018.
Nessun camion è riuscito ad arrivare al piazzale degli inceneritori, e a fine luglio la gara di acquisizione degli impianti e di Lazio Ambiente è andata deserta. Manifestazioni, azioni dimostrative a Roma e assemblee pubbliche in giro per la città. 300 giorni di mobilitazione, costante e quotidiana, trasversale e inclusiva.
“In questi mesi – si legge nella nota – il movimento Rifiutiamoli ha sperimentato un modo di stare insieme e di vivere la città, ripartendo dal confronto e dalla strada. In un anno, la lotta decennale dei movimenti ambientalisti della Valle del Sacco è diventata pratica quotidiana di un territorio e ha contribuito a modificare l’asse del dibattito politico regionale in materia ambientale. 300 giorni di discussione politica, di socialità e di iniziative che hanno contribuito a ridare dignità al quartiere Scalo. Abbiamo conosciuto e stretto rapporti con una geografia in lotta, dalle mamme venete che denunciano la presenza di pesticidi nell’acqua, passando per i movimenti campani, fino al movimento No Tap in Puglia. Le donne di Rifiutiamoli hanno ricevuto il premio Donne Pace Ambiente Wangari Mathai e le pezze a colori contro gli inceneritori hanno ridato vita ai quartieri della città, hanno raggiunto tante parti d’Italia e del mondo, fino a colorare la battaglia delle donne Curde di Kobane.
Vogliamo festeggiare questi 300 giorni presidiando, insieme, per strada a Colleferro Scalo. Dalle ore 17:30 invitiamo tutti al presidio per un aperitivo e quattro chiacchiere”.