Di seguito, una lettera scritta da un rappresentante di alcuni cittadini contrari a un’opera architettonica realizzata a Gavignano:
Molte grandi opere architettoniche, nonostante la loro maestosità, hanno iniziato ad avere seri problemi soprattutto di gestione, manutenzione e sicurezza. Ma sono “belle”, “ardite” anche se e a volte non comprese da noi poveri non addetti e ignoranti. Ma dove vogliamo arrivare?
Non soltanto gli “Archistar” ogni tanto prendono una “toppa”, anche gli architetti/e minori non sono da meno.
Ed eccoci a Gavignano. C’era una volta, un simpatico arredo urbano che accoglieva i visitatori nell’immediato ridosso di Porta Romana (ingresso nord), così come c’era una piccola piazza (S.Arca) che con la sua cavea di mattoncini rossi e travertino e al centro un albero di ciliegio, permetteva ai residenti – e non solo – di raggrupparsi, parlare, ascoltare qualche concertino e così via.
Ebbene, tutto questo non c’è più.
Queste sono soltanto alcune criticità di questo sciagurato intervento che sono facilmente rilevabili anche dai non addetti ai lavori:
1 – Eliminazione delle fioriere in mattoncini rossi , che erano anche sedute, sostituite da infelici fioriere intonacate che in poco tempo andranno a degradarsi (siamo in un sito esposto a nord, umido e dove il sole transita poco e soltanto nel periodo estivo);
2 – realizzazione di una rampa per disabili assolutamente inutile e che ha tolto spazio allo slargo. Inutile in quanto la strada è già una rampa e oltretutto, appena raggiunto il piano davanti al bar, non c’è una contro rampa per la discesa diretta sulla strada ma bisogna tornare indietro (?);
3 – Infelice e poca distribuzione di sedute libere, soltanto tre panchine, tant’è che hanno provveduto i gestori del bar all’arredamento con tavoli e sedute, che però hanno di conseguenza sapore privatistico inibendo di fatto la possibilità di un libero uso dell’area. Per carità, nulla da imputare ai gestori questa sorta di uso commerciale.
4- Improbabili e pericolosi (in parte già rimossi – vox populi) punti luce che producono fastidiosi abbagliamenti.
5 – Massiccio uso di ferro per parapetti e corrimano;
6 – La piccola bomboniera di S.Arca, è diventata una squallida ed anonima piazzetta munita di una altrettanto inutile rampa, visto che per accedere a S.Arca ci sono delle scale che rappresentato barriera architettonica. Anche qui, uso smodato di intonaco a sostituzione di pietre e mattoni e ferro.
Potremmo continuare, ma è bene fermarci qui lasciando agli “utenti” ulteriori critiche. Ci domandiamo: chi ha progettato l’opera ha mai visitato il borgo in inverno? Ha analizzato bene quali sono stati i materiali usati nel centro storico dalla sua nascita? Si è posto la domanda di che fine farà l’intonaco usato? Ha fatto i conti di quanto costerà la manutenzione di questa bruttura? C’era effettivo bisogno del sistema illuminante che ha proposto ? C’era la impellente necessità di realizzare una rampa (a senso unico) visto che la strada era già una rampa?
Non era forse il caso, prima di dare l’incarico e il via ai lavori, di sentire anche il popolino? Magari, qualche Gavignanese avrebbe potuto progettare meglio questo spazio o addirittura avrebbe lasciato le cose come stavano, suggerendo di dirottare questi fondi per ben altre più impellenti priorità?
Per conto di molti cittadini delusi
Fausto Alan