“Sul ciclo rifiuti del consorzio Minerva ricordiamo ancora le parole del sindaco Sanna che in un evento pubblico nel 2017, prometteva di incatenarsi ai tralicci della discarica per poi, poco tempo dopo, virare di 180° facendosi invece parte attiva nella decisione per rimuoverli. Lo ricordiamo ancora che prometteva a gran voce la sua chiusura entro il 2019, salvo poi utilizzarla nel Consorzio Minerva come discarica di servizio, decretando quindi di fatto una proroga illimitata al suo utilizzo”. Parole firmate dai Meetup 5 Stelle della Valle del Sacco, che tornano nuovamente sull’atavica questione del ciclo dei rifiuti che coinvolge ormai ad oltranza tutti i Comuni del comprensorio.
“E che dire – continua il comunicato – del ping pong sulle responsabilità rispetto alla sua chiusura? Come potrebbe il sindaco Sanna affrontare la prossima campagna elettorale con il fardello di Colle Fagiolara dopo essere stato eletto nel 2015 proprio sulla promessa di chiuderla con l’aiuto delle associazioni ambientaliste a lui amiche? Del resto la discarica porta soldi, tanti soldi al comune che la “ospita”. Curioso davvero che a Ponzano Romano il PD regionale sia contrario a un biogas sovradimensionato rispetto al territorio ed alle utenze che dovrebbe servire mentre a Colleferro pare verrà accettato.
Se questo dovesse accadere, i protagonisti delle varie farse inscenate dalle sedicenti “sinistre” dovranno giustificarsi e allora probabilmente gli cadrà la maschera, emergerà che c’è bisogno della resurrezione di Gaia in Minerva (che magari ci condurrà a nuove inchieste chi lo sa?!?), e che a Colleferro può succedere che si potranno localizzare impianti sproporzionati visto che questa super inquinata cittadina più di quanto lo è già non potrà inquinarsi ed i suoi abitanti sono “temprati da decenni di presenza di agenti chimici, polveri sottili, falde idriche velenose” mentre a Ponzano si produce olio di pregio, qui da noi siamo già dimenticati da Dio.
Se dovesse succedere, il Sindaco Sanna dovrà farci capire cosa vuol dire per lui ambientalismo o tutela del territorio e dovrà farlo anche a tutti quegli onesti e speranzosi sostenitori dell’ambiente che militano nelle associazioni. Dovrà smetterla di inscenare battaglie false e pantomime perché ha rivelato la sua natura di commediante e trasformista.
Questione impianto biometano: poco più di un anno fa comitati cittadini di Artena insieme alle associazioni per l’ambiente manifestavano e si opponevano alla nascita di un impianto che avrebbe avuto le stesse caratteristiche di quello previsto con il progetto Minerva.
Insieme a loro anche amministratori locali e del comune capofila dello stesso attuale progetto, contestavano duramente il progetto dell’impianto biogas di Artena e più in generale la tecnologia della fermentazione anaerobica per lo smaltimento del rifiuto organico adducendo come ultimo appiglio il fatto che l’impianto sarebbe stato di proprietà privata e quindi realizzato per lucrare sui rifiuti. Ed ecco che, nella migliore tradizione di questi trasformisti, oggi si fanno paladini a sostegno della realizzazione dell’impianto biogas di Colleferro, ipotizzando questa soluzione come l’unica valida ed ignorando le possibili alternative nonché il sovradimensionandolo rispetto alle eventuali esigenze territoriali per, evidentemente, realizzare utili.
Esistono alternative valide e ad impatto ambientale minimo per lo smaltimento del rifiuto organico come il compostaggio aerobico, le forze politiche che hanno progettato e realizzato il Consorzio Minerva però forse saranno costrette a saldare il debito della loro elezione e del rinnovo del mandato regionale a Zingaretti. Questo sarà evidente quando saranno formalizzati gli incarichi dei dirigenti del consorzio. Verrà alla luce chiaramente che le decisioni sono prese in altre sedi e per altri alti interessi. Le sagome che ci mettono la faccia non hanno voce in capitolo e sono costretti ad accettare il fatto che della nostra Valle venga fatto ancora una volta uno scempio.
Per questo motivo è necessario dare voce alle comunità locali e consentire ai cittadini di esprimersi sul gradimento degli impianti e delle soluzioni proposte dal consorzio attraverso gli strumenti di democrazia partecipata previsti dagli Statuti comunali. Le amministrazioni di Colleferro e Genazzano si esprimano chiaramente sulle richieste di referendum avanzate dalle comunità locali e auspichiamo vengano presentate ed accolte in tutti i comuni aderenti al consorzio”.
I meetup, gruppi e portavoce 5 Stelle di:
Anagni
Carpineto Romano
Cave
Colleferro
Genazzano
Labico
Paliano
Segni
Valmontone