Riceviamo e pubblichiamo:
Si è letto sui quotidiani locali di una presunta vicenda di ‘infedeltà’ di una dipendente. Il Segretario Generale dell’Ugl Frosinone Enzo Valente fa chiarezza a 360 gradi: “L’impiegata lavora da ‘qualche decina’ di anni in Biomedica Foscama, difendendo sempre gli interessi dell’azienda.
Ciononostante, in un clima di terribile sospetto che ormai si vive all’interno della fabbrica lei è stata accusata di portar via materiali riservati dell’azienda. Tutto ciò – sottolinea l’UGL – è quanto di più falso perché la lavoratrice stava semplicemente portando la bibliografia dei prodotti dall’ufficio di Roma a quello di Ferentino, dovendo lavorare molto presso lo stabilimento ciociaro, e necessitando di questo materiale, vale a dire la bibliografia, essenziale, così come lo è il lavoro in coordinamento con gli uffici regolatori e di qualità, che sono a Ferentino.
Conoscendo la persona, onesta, grande lavoratrice, mai impreparata sul lavoro, attaccata all’azienda, clienti e prodotti, non ci saremmo mai aspettati un atto del genere, che respingiamo con forza perché totalmente illegittimo e infondato.
C’è un altro aspetto che vorremmo sottolineare: in questi giorni il rappresentante aziendale sta facendo di tutto per passare come vittima, facendo sapere di essere stato un imprenditore sempre attento alle esigenze dei lavoratori. Prendiamo atto delle sue dichiarazioni ma intendiamo ricordargli che i dipendenti non la pensano allo stesso modo visto che la società è stata puntualmente in ritardo, in tutti questi anni, in ritardo nel versamento dei contributi Inps, Fonchim ed Enasarco per una cifra che va vicina oltre il milione di euro!
Come organizzazione sindacale invitiamo l’azienda a ritirare il provvedimento nei confronti della dipendente e ci dichiarammo da subito pronti ad inasprire lo scontro per garantire i diritti della lavoratrice e di tutti i dipendente dello stabilimento di Ferentino difendendo un pezzo importante della storia farmaceutica della provincia di Frosinone. Pertanto – conclude la nota del sindacato – diciamo che non andremo a protestare sotto il tribunale di Frosinone bensì faremo sentire la nostra voce sotto le finestre sotto gli uffici romani dell’azienda”.