Giovedì 27 settembre il Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali ha presentato i risultati dell’indagine indipendente effettuata sul suolo del Parco Archeologico di Centocelle. I risultati allarmano la cittadinanza e il comitato Pac Libero pretende il risanamento dell’area.
Berillio, vanadio, tallio, selenio, stagno. Sono alcuni dei metalli pesanti presenti, sopra i limiti di legge, nel suolo del Parco Archeologico di Centocelle. A darne annuncio è stato il Centro di Documentazione Conflitti Ambientali (Cdca), organizzazione indipendente che attraverso il progetto Clean Up Centocelle è riuscita a condurre un monitoraggio ambientale del parco, con tanto di analisi sui terreni.
I risultati delle analisi sono stati presentanti ieri mattina durante la conferenza stampa organizzata dal CDCA al coworking l’Alveare. “Questo è un primo momento di divulgazione e d’informazione sullo stato di contaminazione del suolo”. Ha spiegato Licia Gallo, una delle ricercatrici del CDCA che ha curato il progetto su Centocelle. “Chiediamo all’amministrazione e ai vari enti – ha esortato la ricercatrice – di approfondire e di lavorare sullo stato della contaminazione, per capire grado e provenienza degli inquinanti, in modo tale da arrivare a un reale risanamento dell’area”.
Le analisi sono state affidate al gruppo di ricercatori e scienziati indipendenti di Source International che ha effettuato 5 punti di campionamento nell’area fruibile del parco e 3 nella zona interdetta, quella del così detto “canalone”, dove a gennaio dell’anno scorso si sono sviluppati roghi tossici provenienti da rifiuti interrati.
Durante la conferenza stampa Flaviano Bianchini di Source International ha spiegato la metodologia dei campionamenti e ha illustrato i risultati delle analisi. “Abbiamo trovato una presenza degli stessi metalli distribuiti omogeneamente in tutte le zone del parco. Alcuni dei metalli pesanti ritrovati in alte concentrazioni non sono tra quelli più comuni, come il berillio e il tallio.” Bianchini ha spiegato che i campionamenti hanno interessato la parte superficiale del terreno, il toposoil, cioè i primi 30-40 cm di suolo. In alcune parti del parco è stata registrata una presenza di Berillio cinque volte superiore i limiti di legge per le aree pubbliche, che supera anche i valori limite per l’uso industriale. “Ora c’è l’esigenza di capire – ha precisato Bianchini – in che forma sono distribuiti i metalli nel suolo.”
Presente alla conferenza stampa anche la dottoressa Laura D’aprile, responsabile della direzione rifiuti, risanamento e inquinamento di Roma Capitale. L’ingegnere D’aprile – in carica al comune di Roma da aprile 2018 – ha esposto le attività condotte nel parco, sottolineando l’azione di contrasto a tutte le possibili fonti di contaminazione e d’inquinamento. ” Per l’area di Centocelle – ha asserito la D’aprile – stiamo svolgendo con l’assessore del Municipio Dario Pulcini, un’attività coordinata su varie aspetti. In questi giorni stiamo lavorando alla rimozione dei rifiuti in superficie nelle zona adiacente agli autodemolitori”. Da quando si è insediata, l’ingegnere ha firmato 21 determine di chiusura degli autodemolitori presenti nell’area del parco di Centocelle. “Prima di effettuare la bonifica – ha spiegato l’ingegnere – bisogna eliminare tutte le fonti di contaminazione, ed è evidente che le attività di autodemolizione costituiscono una possibile sorgente”.
Per dar seguito al lavoro fatto dal Cdca, Roma Capitale vuole procedere con un piano d’indagine e di caratterizzazione dell’area. Intanto tra i residenti resta la preoccupazione e l’esasperazione per una situazione che è stata ignorata per troppo tempo dalle istituzioni.
Il 18 aprile scorso, il comitato Pac Libero ha richiesto e ottenuto dal Comune di Roma, la convocazione del commissione trasparenza per discutere tutte le problematiche relative al parco. Nel corso dell’incontro il comitato ha depositato una memoria scritta che contiene le richieste dei cittadini: dalla delocalizzazione degli autodemolitari, passando per l’istituzione di un tavolo partecipativo, fino alla bonifica dell’area.
Luca Scarnati del comitato Pac Libero ha raccontato il loro lavoro di denuncia e di mobilitazione di questi ultimi anni. “Il parco potrebbe essere una risorsa per la comunità, invece sta diventando una minaccia per salute dei cittadini. Abbiamo avuto roghi tossici – ha raccontato Scarnati – per più di un mese e l’Arpa ci ha detto che l’aria era respirabile. Siamo preoccupati e pretendiamo la bonifica di tutta la zona per tornare a fruire del parco”.
Il CDCA ha chiuso la conferenza ricordando che il loro dossier sulle criticità ambientali del Parco e sulla storia della mobilitazione del comitato Pac Libero, è disponibile gratuitamente sul loro sito. La conferenza stampa ha fatto emergere la necessità di un incontro pubblico tra cittadini e istituzioni in cui poter esaminare e ascoltare tutte le istanze degli abitanti di Centocelle.
Il dossier riscostruisce il monitoraggio e la storia del parco