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Processo Inceneritori di Colleferro, “vince” la prescrizione: nessun condannato

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Compound Colleferro Comitato Residenti

Un’ipotesi divenuta alla fine realtà. Anche gli ultimi 8 imputati nel maxi processo sugli inceneritori a Colleferro hanno visto cadere in prescrizione i reati per i quali erano accusati in materia di illeciti ambientali. Si è chiusa così in una grossa bolla di sapone l’udienza del 4 ottobre presso il Tribunale di Velletri che vedeva coinvolti i vertici dirigenziali delle società facenti parte dell’ex consorzio Gaia. Il Collegio era composto dal Presidente Basei, il Giudice a latere Cavallone e il terzo giudice Mascetti. Per l’accusa, presente il P.M. Carlo Morra.

Reati ambientali e non solo, quelli in cui erano imputati i membri che gestivano il ciclo dei rifiuti in tutta la Valle del Sacco. Una storia che parte dal 2007, quando vennero denunciate gravi violazioni in materia ambientale riguardo gli impianti presenti in zona Scalo. In sostanza, per “drogare” i risultati relativi al livello d’inquinamento generato, venne manomesso il sistema informatico di rilevazione dei fumi, abbassando drasticamente i valori delle sostanze tossiche presenti nell’aria dopo la combustione dei rifiuti. Un meccanismo criminoso, che ha consentito di bruciare materiali inquinanti per molti anni avvelenando l’aria, l’acqua e i terreni di tutta la zona.

Negli inceneritori veniva – di fatto – bruciato tutto e, dopo le prime indagini partite nel 2009, vennero eseguiti i primi arresti dai Carabinieri del Noe di Roma. Ben 13 le persone finite in manette, ma la macchina della giustizia stava per conoscere i suoi primi intoppi e così, dopo quattro anni, ecco che il processo è stato trasferito per competenza burocratica dal Tribunale di Velletri a Roma. I colpi di scena, però, non sono finiti, visto che il processo fa nuovamente “marcia indietro” e ritorna, per competenza funzionale e territoriale, allo stesso Tribunale di Velletri. Un ulteriore slittamento che ha fatto perdere tempo prezioso all’intera macchina burocratica, arrivando all’epilogo della prescrizione con la conseguente rabbia di tutte le parti civili che per anni hanno lottato per ottenere giustizia.

“Il processo sugli inceneritori di Colleferro è caduto in prescrizione – ha commentato il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna attraverso la sua pagina Facebook -. Nessun condannato, nessuna giustizia fatta. Ha vinto, questa volta, la lentezza della burocrazia e della giustizia. A noi spetta da domani di vincere definitivamente la battaglia più grande, quella per cui combattiamo da sempre e che si concretizzerà solo con la pietra tombale sugli inceneritori dello Scalo. La vinceremo. Le carte di Lazio Ambiente che dicono che la colpa del mancato revamping è tutta del Sindaco di Colleferro le renderò pubbliche. C’è qualcuno che pensa di intimorirmi vagheggiando richieste risarcitorie? Io possiedo davvero pochi beni ma ne ho uno per me molto prezioso: il coraggio di dire che non è colpa del Sindaco ma merito della comunità, Sindaco compreso, se questa storia oscura e velenosa vedrà finalmente la parola fine”.