Ieri Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, a margine dell’incontro in Campidoglio con la Sindaca Virginia Raggi, ha annunciato che tra due settimane ci sarà un vertice tra Ministero, Comune, Regione e Prefetto di Roma. Oggi ho visto la sindaca di Roma – ha dichiarato ieri il Ministro all’agenzia Askanews – la prossima settimana vedrò il presidente della Regione, quella successiva ci vedremo tutti e tre, insieme alla Prefetta, rappresentante tecnico del Governo, per camminare insieme.
Questo percorso istituzionale dovrà inevitabilmente fare i conti con le strade e le piazze in mobilitazione che, fuori e dentro Roma, stanno animando il dibattito sull’emergenza rifiuti, riportando la discussione sul diritto alla salute e su questioni ambientali. Dopo la manifestazione del 6 ottobre, che ha portato in strada più di mille persone, le riunioni dell’osservatorio permanente contro il tmb continuano a essere molto partecipate e a denunciare i forti miasmi, provenienti dall’impianto di via Salaria, che quotidianamente appestano l’aria di molti quartieri del terzo e del secondo Municipio.
L’assessorato all’ambiente e il numero uno di Ama, Lorenzo Bagnacani hanno rinnovato la loro proposta di monitoraggio dell’emissioni odorigene per capire la sorgente della puzza. Sarà Arpa Umbria ad effettuare il monitoraggio perché, secondo Roma Capitale, Arpa Lazio non ha la strumentazione necessaria. Una proposta che ha lasciato interdetti comitati e istituzioni del Terzo Municipio, perché chi lotta contro l’impianto – diventato ormai una discarica – non vuole un altro monitoraggio, ma certezze sulla chiusura entro il 2019.
La questione impianti resta aperta: questa mattina il Presidente pentastellato della Commisione Ambiente di Roma Capitale, Daniele Diaco, durante un’intervista a Radio Cusano Campus ha spiegato la strategia sugli impianti: “Abbiamo deciso di costruire due impianti aerobici, due impianti di compostaggio in altre zone, e individuato per il Tmb Salario una soluzione”. Nel nostro piano industriale – ha dichiarato Diaco – vogliamo iniziare con la raccolta porta a porta, siamo arrivati a servire 140 mila abitanti, a dicembre saranno 500 mila. E in questo piano industriale c’è anche la volontà di chiudere il Tmb salario e di riconvertirlo”.
Nelle prossime settimane, i vari vertici con il Ministro Costa dovranno sciogliere un nodo principale, quello della programmazione. Uno dei rallentamenti al licenziamento del nuovo piano rifiuti è stata la mancata individuazione delle aree idonee a ospitare gli impianti. Un’individuazione che avrebbe dovuto fare la Città Metropolitana di Roma, guidata da Virginia Raggi, e a ricordare questa competenza è stato proprio il Ministro Sergio Costa.
Ieri, a Skytg 24, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, parlando della questione rifiuti, ha commentato la posizione del Ministero: Per fortuna dopo tre anni che lo dico, il Governo che non è accusabile di esser partigiano di nessuno, ha sollecitato il Comune di Roma a produrre gli atti necessari per chiudere il piano rifiuti, che è il piano di programmazione e mi auguro che producano gli atti necessari”.
@ Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
03-09-2018 Roma