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Tor Bella Monaca, chiude Medicina Solidale: niente più cure e medicinali per 13mila poveri

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ROMA – Con una semplice PEC – spiegano da Medicina Solidale – il VI Municipio di Roma ha intimato all’associazione di restituire i locali di Tor Bella Monaca dove da oltre 12 anni vengono accolti e visitati gratuitamente tutti coloro che vivono in stato di fragilità. Oltre 120 mila persone che in un decennio hanno trovato in quella sede una speranza, un conforto e sempre medicinali e alimenti gratuiti.

SOCIALE: IL VI MUNICIPIO CHIUDE MEDICINA SOLIDALE A TOR BELLA MONACA, ADDIO AGLI AMBULATORI DI STRADA

Una richiesta che arriva come un fulmine a ciel sereno dopo decine di incontri e di visite da parte delle autorità municipali. Proprio oggi sono stati distribuiti pacchi viveri a 220 famiglie fragili che hanno nel nucleo familiare una media di 3 minori sotto i 18 anni.

Medicina Solidale, che nel 2106 è stata premiata dall’Unione Europea per il suo impegno nelle periferie romane a favore degli ultimi, dovrà chiudere.

Recentemente Medicina Solidale sta collaborando anche nell’ambulatorio sotto il colonnato di San Pietro che si va aggiungere agli altri 5 ambulatori di strada dove i volontari dell’associazione accolgono e curano famiglie, minori e immigrati senza un futuro.

“Dopo questa PEC – spiega LUCIA ERCOLI, direttore sanitario di Medicina Solidale – credo che quella di oggi sia l’ultima distribuzione di viveri a questa gente che non ha speranza. Siamo andati avanti in mezzo a tante difficoltà proprio per rispondere sia all’appello di Papa Francesco, sia per dare una risposta al grido di dolore dalle periferie romane dove la gente è sempre più disperata e dimenticata da una politica miope”.

Oltre 13mila poveri non avranno più le cure e i medicinali. Oggi distribuiti pacchi viveri a 220 famiglie fragili

“Abbiamo da tempo – aggiunge ERCOLI – consegnato tutta la documentazione al Municipio che più volte ha visitato la nostra struttura. Ora questa PEC all’improvviso. Questo comportamento lede i diritti dei tanti cittadini che hanno trovato qui una risposta visto che le istituzioni locali non sono più in grado di intercettare e risolvere le criticità sociali soprattutto in periferia”.