Cronaca

Ostia, maxi operazione dei Carabinieri: disarticolato clan antagonista degli Spada

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Continua senza soluzione di continuità l’attività di contrasto da parte dei Carabinieri del Gruppo di Ostia alle organizzazioni criminali storicamente radicate sul territorio lidense e zone limitrofe.

Nella mattinata odierna, infatti, i militari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, nei confronti di 42 soggetti appartenenti ad una delle compagini criminali più strutturate e potenti della zona, ritenuta epigona del noto Clan TRIASSI e storicamente contrapposta a quella della famiglia degli SPADA (che lo scorso gennaio ha subito un duro colpo in  seguito dell’operazione “Eclisse”).

L’indagine, convenzionalmente denominata “Maverick”, avviata nel mese di ottobre 2016 e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Roma, ha consentito di fare piena luce su un’organizzazione criminale strutturata su diversi livelli gerarchici e funzionali, al cui vertice è stato individuato l’anziano pregiudicato SIBIO Salvatore (già elemento apicale dell’organizzazione criminale nota come “Banda della Maranella”, operante nella periferia Est della Capitale) e, in posizione immediatamente subordinata, PIGNATARO Alessandro e DI FRANCESCO Fabio (in passato ritenuti contigui al “Clan dei TRIASSI”).

Ai vertici dell’organizzazione spettava il compito degli approvvigionamenti all’ingrosso (su canali nazionali ed esteri) di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente (Hashish e Cocaina), nonché quello di dirimere le controversie che spesso nascevano tra gli affiliati a loro sottoposti.

La vendita al dettaglio dello stupefacente era invece demandata a tre distinte “Articolazioni Territoriali” che controllavano capillarmente altrettante “Piazze di Spaccio” ubicate nelle zone di Ostia “centro” (con a capo i fratelli DURANTE Flavio e DURANTE Massimo), Ostia “ponente” (con a capo ESPOSITO Marco detto “Barboncino”) ed Acilia/Centro Giano (con a capo PERRULLI Natale).

Tra le ipotesi di reato sono state contestate, a vario titolo:

–            l’associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (art. 74 commi 1, 2, 4 DPR 309/90)

–            la detenzione e spaccio continuato e in concorso di ingenti quantità di sostanze stupefacenti (artt.73, art. 80 comma 2 D.P.R. 309/90, art. 110, 81 C.P.);

–            estorsione in concorso (artt. 81, 110, 628 e 629 C.P.);

–            sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso (artt. 81 cpv, 110 e 630 c.p.);

–            detenzione illegale di armi da fuoco (artt. 2, 4, 7 l. 895/67, 23 l. 110/75, 10, 12, 14 l. 497/74)

–            ricettazione in concorso (artt. 81 cpv, 110, 648 c.p.)

–            minaccia aggravata dall’uso delle armi ( 612 c.p.).

Contestualmente, in Roma Ostia ed Acilia, nonché presso Uffici Conservatorie Registri Immobiliari di Roma, Camera di Commercio Roma ed Istituti di Credito vari, è stata data esecuzione al sequestro di beni ex articolo 12 sexies legge nr 356/92, disposto dal Gip del Tribunale di Roma che ha consentito di sequestrare i sottonotati beni, per un valore complessivo di circa 2 (due) milioni di euro:

–            nr. 4 beni immobili, ubicati in Ostia ed Acilia:

–            nr. 6 autovetture:

–            nr. 10 rapporti finanziari.

Quest’ultimo provvedimento scaturisce da una parallela attività di Indagine Patrimoniale condotta sempre dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia nei confronti  di 3 soggetti indagati sempre nell’ambito della suddetta indagine denominata “Maverick”,  responsabili di aver riciclato e reimpiegato in attività lecite i capitali provento della loro attività di narcotraffico.

Nel corso delle attività investigative, particolarmente lunghe e complesse, sono stati:

–            sequestrati complessivamente circa 150 kg. di sostanza stupefacente di vario tipo, n. 5 pistole e n. 2 fucili con relativo munizionamento;

–            arrestate nr. 8 (otto) soggetti in flagranza di reato per reati concernenti il traffico degli stupefacenti e la detenzione delle armi da fuoco.

La progressiva, incisiva e capillare penetrazione del tessuto criminale ha altresì condotto gli inquirenti alla ricostruzione di alcuni gravi episodi delittuosi, commessi dagli appartenenti all’organizzazione ed avvenuti in Ostia e zone limitrofe negli ultimi anni. In particolare:

–            è stata ulteriormente documentata l’atavica rivalità con il gruppo degli “SPADA”, culminata la sera del 15.07.2013 quando ad Ostia, davanti alla sala giochi “Italy Poker”, appartenenti al Clan SPADA (SPADA Ottavio, SPADA Carmine e DE SILVIO Nando) ed appartenenti al gruppo “epigono dei TRIASSI” (DI FRANCESCO Fabio, PIGNATARO Alessandro, ESPOSITO Marco, FUSINATO Domenico e SERTORI Ombretta) si scontravano tentando reciprocamente di uccidersi mediante l’utilizzo di coltelli e di una pistola;

–            sono state ricostruite le tragiche fasi del suicidio di un pregiudicato di Cerveteri che, nell’estate del 2016, non potendo far fronte ai debiti contratti con l’organizzazione per l’acquisto di una partita di droga, decideva di togliersi la vita;

–            è stato delineato un ulteriore episodio avvenuto nell’estate del 2016 allorquando, presso la nota discoteca “Gay Village” dell’Eur, appartenenti all’organizzazione esplodevano dei colpi d’arma da fuoco contro alcuni buttafuori moldavi del locale;

–            è stato sventato, nell’estate del 2017, un progetto per compiere un agguato nei confronti dei medesimi buttafuori moldavi, il quale prevedeva l’utilizzo di un’autovettura rubata, di passamontagna e di diverse armi da fuoco (tutto il materiale è stato rinvenuto e sequestrato dai militari presso un garage di Ostia, poco prima che il piano potesse essere portato a compimento).

Gli arrestati, a conclusione delle operazioni di rito, sono stati tradotti presso il carcere di Roma “Rebibbia” e “Regina Coeli ”, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Il nome dell’operazione (“Maverick” / “ribelle”) deriva proprio dalla genesi dell’organizzazione in disamina, nata per l’appunto dalla scissione degli odierni indagati – PIGNATARO e DI FRANCESCO – dal precedente gruppo criminale di appartenenza, ovvero quello noto come “Clan dei TRIASSI”.