Attualità

Bonifica Valle del Sacco, oggi interpellanza del Governo

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Bonifica Valle del Sacco, oggi interpellanza del Governo

L’Onorevole pentastellata Ilaria Fontana si è così espressa su Twitter: “Domani avrò l’onore di interpellare il Governo sullo stato dell’arte della bonifica della tramite un’interpellanza a mia prima firma”. Il tweet è stato scritto nella tarda serata di ieri e si riferisce a quanto avverrà questa mattina, ovvero quando si terrà l’interpellanza nei confronti del governo sullo stato della bonifica del Sin. Alle 9:30 avrà luogo.

Di seguito, i dettagli:

Interpellanza urgente 2-00151

presentato da

FONTANA Ilaria

testo di

Martedì 23 ottobre 2018, seduta n. 69

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:

il sito di interesse nazionale in emergenza per l’inquinamento, denominato «SIN Valle del Fiume Sacco», si estende lungo tutto il corso del fiume attraversando le due province di Roma e Frosinone, raggiungendo un’estensione in lunghezza di circa 50 chilometri da Colleferro (Rm) a Falvatena (Fr);

detto Sin comprende parte dei territori comunali di 17 comuni, solo per la provincia di Frosinone all’interno dell’area perimetrale; posizionate lungo il corso del fiume a pochi chilometri le une dalle altre, insistono 3 aree del Consorzio sviluppo industriale (ASI) della provincia di Frosinone: Anagni, Frosinone-Ceccano, Pofi-Ceprano;

nello specifico, secondo i dati Asi, i 3 agglomerati industriali possono essere così descritti, l’agglomerato di Anagni conta circa 161 aziende industriali ricadenti nel Sin; l’agglomerato di Frosinone in cui operano 588 aziende; infine, l’agglomerato di Ceprano, in cui le aziende di tipo industriale che operano nel perimetro Sin sono circa 52;

il totale delle aziende che svolgono attività industriale incluse negli agglomerati Asi e nella perimetrazione del Sin Valle del Sacco della provincia frusinate è pari a circa 800, la maggior parte delle quali sfrutta impianti considerati ad alto impatto ambientale;

le aree incluse all’interno del Sin contengono impianti industriali che in molti casi insistono sul territorio da oltre 40 anni; le acque del fiume Sacco sono state giudicate di qualità pessima dalle competenti autorità, lungo tutto il suo percorso; la qualità dell’aria di tutta la Valle è compromessa da molti sforamenti ai limiti imposti dalla normativa vigente;

lo stato di emergenza ambientale è stato dichiarato a casa dell’inquinamento da β-esaclorocicloesano con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 19 maggio 2005; con la legge n. 248 del 2005 il sito è stato aggiunto all’elenco dei Sin di cui al comma 4 dell’articolo 1 della legge 9 dicembre 1998, n. 426, L’origine dell’inquinamento è duplice, essendo infatti legata alla contaminazione delle acque del fiume con β-esaclorocicloesano riscontrata negli anni 2000 e alla massiccia presenza di discariche abusive o autorizzate ma sovraccariche;

nell’ottobre del 2017 con apposita nota l’Ispra ha trasmesso al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare l’elenco dei siti all’interno del Sin con maggiore priorità di intervento;

il 21 marzo 2018 è stato sottoscritto l’accordo tra Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero dello sviluppo economico, regione Lazio e Invitalia per la creazione di una «cabina di regia» per la bonifica e la reindustrializzazione del Sin della Valle del fiume Sacco, con la finalità di accelerare i procedimenti di bonifica;

ad agosto 2018 inoltre è stata istituita una cabina di regia per coadiuvare gli enti competenti nella redazione del nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti del Lazio;

nell’area interessata dal Sin della Valle del fiume Sacco, nonostante le pessime condizioni ambientali certificate dai decreti sopra citati, continuano a pervenire agli uffici regionali ulteriori richieste di autorizzazioni, con la finalità di costruire nuovi impianti ad alto impatto ambientale. Solo negli ultimi due anni sono stati presentati circa 20 nuovi progetti di impatti ad alto impatto ambientale di varia natura, anche di trattamento rifiuti, sottoposti per legge a valutazione di impatto ambientale;

l’articolo 199, comma 6, del decreto legislativo n. 152 del 2006, e successive modificazioni e integrazioni, prevede che i piani per la bonifica delle aree inquinate siano parti integranti dei rispettivi piani regionali per la gestione dei rifiuti, proprio per rispettare i principi normativi legati alla non proliferazione del degrado ambientale in zone già caratterizzate come inquinate e sottoposte a bonifica –:

quale sia l’attività svolta sinora dalla cabina di regia relativa al Sin Valle del fiume Sacco;

se si intenda acquisire da detta cabina di regia anche un report sulle attività svolte in merito al recupero ambientale delle aree meno critiche;

se intenda adottare le iniziative di competenza, anche normative, atte a contenere o sospendere il rilascio di titoli autorizzativi per la realizzazione di nuovi impianti ad elevato impatto ambientale nelle aree comprese nei siti di interesse nazionale e in quelle limitrofe, sino all’espletamento delle necessarie procedure di bonifica;

se si intendano adottare iniziative per definire protocolli per tutti i siti di interesse nazionale, di concerto con le regioni e gli enti di controllo, contenenti specifiche prescrizioni di cui tenere conto per la realizzazione di nuove infrastrutture e impianti aventi impatto ambientale all’interno di aree produttive ricadenti nei loro perimetri;

se l’attività della cabina di regia per il piano rifiuti della regione Lazio includerà anche iniziative di supporto al dovuto aggiornamento del piano regionale delle bonifiche, tenuto conto dell’attività svolta nel bonifica del Sin.
(2-00151) «Ilaria Fontana, Daga, Deiana, D’Ippolito, Federico, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Ricciardi, Rospi, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, D’Uva».

Testo integrale: QUI