Sono partite questa mattina le operazioni di bonifica dello Stadio Flaminio: gli addetti dell’Ama, infatti, sono arrivati poco dopo l’alba per avviare la rimozione dei rifiuti nelle aree interne e circondanti l’impianto, oltre alla pulizia del verde infestante a terra, compreso il campo da gioco.
La bonifica durerà circa un mese e si innesta nel più ampio progetto di rilancio dell’impiantistica sportiva, come per la precedente opera di bonifica di Campo Testaccio terminata da poco, e prevede un importante investimento sul decoro da parte del Dipartimento Sport sancito da una apposita convenzione sottoscritta con Ama.
“Il Flaminio era diventato, nostro malgrado, uno dei simboli del degrado della Città; l’Amministrazione si sta impegnando per far rivivere il capolavoro di Nervi, trasformandolo nel simbolo della riscossa, della rinascita dello sport nella Capitale. La bonifica è certamente solo il primo passo in questa direzione: stiamo lavorando con il Coni per poter trasformare lo stadio Flaminio in un parco monumentale che ospiti, tra l’altro, la «Casa del Rugby».
Nel frattempo prosegue la realizzazione con la Pier Luigi Nervi Project Association del piano di conservazione dell’impianto insieme all’Università La Sapienza e nell’ambito della Getty Foundation. Operazioni importanti per il progetto più ampio di riqualificazione totale della struttura e del suo affidamento a soggetti che possano garantirne nel futuro il lustro che merita”, dichiara l’Assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi Cittadini Daniele Frongia.