“A forza di dire no a tutto, impianti, termovalorizzatori, discariche, la Regione Lazio si trova a mandare i rifiuti fuori dal proprio territorio quando non all’estero, a vedere l’aumento smisurato del costo delle discariche e dei trasporti e a spendere oltre 100milioni di euro in più ogni anno per il ciclo rifiuti che potrebbero essere impiegati molto meglio“.
Così Fabio Altissimi in un video pubblicato sulla pagina Facebook della società Rida Ambiente che gestisce l’impianto Tbm di Aprilia. Un manager dei rifiuti che, in controtendenza con le regole del settore e numeri alla mano, si espone in prima persona per dire ciò che non funziona nel ciclo integrato dei rifiuti laziali.
Lo fa con una serie di video-messaggi a puntate nelle quali Altissimi ha paventato l’aumento della Tari per il 2019, puntato il dito contro le mancanze ancora troppo vaste della raccolta differenziata (“una cosa buona ma che deve essere fatta bene”), dimostrando che per ogni bottiglia di plastica che viene riciclata attraverso la raccolta differenziata ce n’è un’altra che passa per il ciclo differenziato ma finisce comunque in discarica o nel termovalorizzatore, ovviamente, con maggiori costi.
Adesso attacca la Regione Lazio, colpevole a suo dire di dire sempre no a qualsiasi impianto o discarica costringendo poi la Pisana a mandare i rifiuti fuori Regione quando non direttamente all’estero. “Tutto questo, ovviamente, comporta aggravi di costi non solo per i trasporti. Basti pensare che solo nel 2013 conferire una tonnellata di residui di lavorazione in discarica costava circa 50 euro e ora costa oltre 100 euro”.
Ed è solo una delle tante voci in elenco messe in conto dall’imprenditore apriliano che più volte ha ripetuto “i cittadini, per capire veramente come funzionano le cose dovrebbero pensare un po’ più da imprenditori e domandarsi come vengono spesi i loro soldi”. Recentemente il numero uno della Rida Ambiente si è reso protagonista di una polemica dopo l’invio di una lettera nella quale si rendeva disponibile a spostare il termovalorizzatore di Colleferro per portarlo ad Aprilia a sue spese e dove rilanciava il progetto di una discarica che permettesse anche la bonifica di una vecchia discarica pre-esistente e che ancora potrebbe stare inquinando il territorio del comune pontino. “Non appena si è saputo di questa mia proposta il sindaco di Aprilia, Antonio Terra si è affrettato a dire no all’inceneritore ma non ha detto nulla sulla discarica, forse perché ce n’è un’altra di cui non si parla più da tempo che attende di essere autorizzata sempre ad Aprilia?”.
“Non certo un nostro progetto – continua Altissimi – visto che la discarica che avevamo proposto con annesso progetto di bonifica è stato bocciata come il male assoluto”. E poi lancia una bordata pesantissima: “i vari governi territoriali hanno approvato che venissero sanati interi quartieri abusivi nei pressi di terreni inquinati”. Ma il dato che viene espresso nel video che desta più interesse è senza ombra di dubbio quello dei 100 milioni di euro spesi in più per le carenze impiantistiche oltre che per la più volte denunciata dallo stesso imprenditore, carenza di regolamenti e un piano dei rifiuti adeguato e trasparente.