Compra su internet un’auto usata con un assegno scoperto, gli scala i chilometri e la rimette in vendita, a prezzo maggiorato, sempre sullo stesso sito. Truffatore smascherato dalla Polizia di Stato.
Un cellulare, un assegno scoperto ed una connessione ad internet: questo era sufficiente a un 33enne per portare a termine la più classica delle truffe. Ad interrompere la sua carriera la pigrizia di non cambiare sito, la caparbietà del figlio della vittima e, per chiudere il cerchio, la Polizia di Stato.
Un uomo, dopo aver messo in vendita la sua utilitaria su uno dei più conosciuti siti di annunci, riceve la chiamata del truffatore che gli da appuntamento davanti una delegazione Aci/Pra; trovano velocemente un accordo e fanno subito il passaggio di proprietà. Il venditore uscirà dall’agenzia con un assegno, che, come scoprirà troppo tardi, era privo di fondi. Pochi giorni dopo, il figlio del truffato, sullo stesso sito, ha trovato in vendita la stessa auto e con il genitore si sono rivolti al commissariato San Paolo, diretto da Massimiliano Maset.
Gli investigatori, dopo i riscontri del caso, hanno contatto il neo-venditore e, fingendosi interessati all’acquisto, sono andati all’appuntamento seguendo le indicazioni del truffatore.
Nel parcheggio di un concessionario di Torre Maura, apparentemente, si è presentato un solo giovane poliziotto, mentre, in realtà gli altri colleghi erano appostati li vicino.
Il venditore, lo stesso che aveva materialmente acquistato l’utilitaria con l’assegno scoperto, si è presentato in perfetto orario ed in poco tempo si è trovato circondato dai poliziotti. Portato in commissariato dovrà rispondere di truffa aggravata.
L’auto, a cui era stato sensibilmente scalato il contachilometri, è stata sequestrata in attesa della decisione della Procura.