Salute e benessere

Dalle grandi patologie ai tumori ipofisari rari: le competenze a tutto campo dell’endocrinologo 2.0

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endocrinologo 2.0

Andrea Lenzi

Presidente SIESocietà Italiana di Endocrinologia

A breve si terrà a Pisa un importante Convegno intitolato “Incontri Italiani di Endocrinologia e Metabolismo”. Di cosa si tratta esattamente e quali sono le peculiarità di questo meeting?

La Società Italiana di Endocrinologia organizza ogni due anni il suo Congresso nazionale, un evento molto articolato che dura cinque giorni e che dal prossimo anno avrà come sede fissa Roma. Si è pensato allora di dare il via ad un appuntamento intermedio, un convegno “migrante” che abbiamo battezzato “Incontri Italiani di Endocrinologia e Metabolismo”. Il primo di questi incontri che apre la nuova epoca delle scienze endocrinologiche, quella che ormai viene definita Endocrinologia 2.0, si terrà a Pisa, sarà articolato in due giornate di lavoro e avrà carattere spiccatamente informativo-comunicativo e didattico-interattivo, dedicato in prevalenza ai giovani specialisti impegnati in dibattiti, tavole rotonde e discussione di casi clinici. Insomma, un Convegno fortemente orientato alla pratica clinica e rivolto soprattutto alla nuova generazione di endocrinologi.

Quali tematiche verranno affrontate durante le giornate pisane? Ci vuole annunciare le principali novità che emergeranno dai lavori?

Il programma degli “Incontri” pisani è molto articolato e focalizza diverse aree mediche che un tempo non erano di pertinenza dell’endocrinologia che oggi amplia i propri confini: alle patologie classicamente gestite dall’endocrinologo, quelle tiroidee, surrenaliche e tumori ipofisari, ad esempio, oggi si affiancano tematiche emergenti quali obesità e chirurgia bariatrica, osteoporosi, diabete e cancro, salute sessuale e riproduttiva. Si parlerà in maniera approfondita dell’importante tema dei tumori ipofisari, Sindrome di Cushing e acromegalia, che ricadono nell’arcipelago dei tumori rari: quindi parliamo di tumori di modesta incidenza, ma fortemente impattanti sulla qualità di vita dei pazienti, con un numero ristretto di centri di riferimento in grado di gestirli e di opzioni terapeutiche. Oggi però abbiamo farmaci efficaci che consentono di salvare la vita dei pazienti e di evitare il ricorso alla chirurgia. Uno per tutti, pasireotide, già registrato da AIFA per la malattia di Cushing e a giorni disponibile anche per il trattamento dei casi di acromegalia che non rispondono ai farmaci tradizionali. Una molecola fortemente innovativa che agisce inibendo la crescita del tumore ipofisario, un farmaco long-acting con somministrazione mensile che consente l’accuratezza terapeutica e migliora l’aderenza al trattamento.

Ci avviciniamo al Congresso Nazionale SIE del 2017. A cosa sta lavorando l’Endocrinologia? Quale futuro si prospetta per gli endocrinologi italiani?

Negli ultimi due anni l’Endocrinologia italiana è fortemente cresciuta e la sua evoluzione è tuttora in atto. L’endocrinologo verrà sempre più identificato come figura di snodo all’interno della multidisciplinarietà: un professionista multi-competente al centro di un network specialistico imponente. È in elaborazione il Libro bianco, lo presenteremo al Congresso Nazionale SIE, che farà una panoramica dell’attuale Endocrinologia nazionale, soffermandosi sui vari aspetti che la caratterizzano ma anche sui cambiamenti che la stanno trasformando in una branca della Medicina che segue la persona dalla sua nascita fino alla vecchiaia, in tutti i processi fisiologici e patologici che caratterizzano le diverse fasce d’età. Tre sono gli obiettivi che ci siamo posti: fare formazione e migliorarla all’interno delle Scuole di specializzazione; migliorare la qualità dell’assistenza attraverso l’identificazione delle strutture competenti e la creazione di una rete tra i vari centri; far crescere endocrinologi aperti e preparati alla sfida che ci attende: un’Endocrinologia sociale, al servizio del cambiamento e del cittadino-paziente.