Attualità

Sanità privata, operatori in sciopero il 14 dicembre

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Comitato Salute ed Ambiente Asl Rm5 e Comitato Libero "A Difesa dell'Ospedale di Colleferro" analizzano le ultime sul fronte sanitario locale

“Ogni lavoratore della sanità privata ha perso ogni mese almeno 200 euro lordi, a cui si sommano la perdita di produttività, i costi della formazione totalmente a carico dei dipendenti e gli avanzamenti di carriera bloccati”. Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini – segretari generali di Fp-Cgil Roma e Lazio, Cisl-Fp Lazio e Uil-Fpl Roma e Lazio – fanno i conti della voragine salariale che continua a colpire i 25mila operatori della sanità privata del Lazio e sferrano l’attacco alle organizzazioni datoriali, Aris e Aiop in testa. “E’ una condizione che non esiste in nessun comparto pubblico o privato. L’imprenditoria sanitaria si comporta come un pessimo datore di lavoro, e a rimetterci oltre ai lavoratori sono anche i servizi alla salute dei cittadini. Il 14 dicembre sarà sciopero e manifesteremo tutta la nostra rabbia e la nostra determinazione sotto la sede della Regione Lazio a cui chiediamo interventi concreti, regole e giustizia”.

“La questione retributiva deve essere risolta subito”, rimarcano Di Cola, Chierchia e Bernardini. “E va recuperato il gap contrattuale con la sanità pubblica: allo stesso lavoro deve corrispondere stesso salario, stessi diritti e stesse tutele. Senza parlare poi della disorganizzazione e dei carichi di lavoro in tante strutture, dove una lavoratrice o un lavoratore è costretto a svolgere il compito di due o tre persone per lo stesso stipendio. Requisiti organizzativi e minimi assistenziali vanno rivisti. Pretendiamo equità per chi lavora e qualità delle cure per chi ha bisogno”. 

“Vogliamo un nuovo contratto e nuove regole”, puntualizzano i segretari regionali di categoria, che denunciano le forti resistenze di molti datori di lavoro anche a riconoscere i più elementari diritti sindacali: “si stanno verificando tentativi inqualificabili di impedire assemblee e iniziative informative nei posti di lavoro. Addirittura ci sono casi in cui si sta ricorrendo alla precettazione generalizzata degli operatori per sabotare lo sciopero. Ma i lavoratori non si faranno intimidire e noi non ci fermeremo”.

“Il 14 dicembre saremo tutti in piazza”, concludono Di Cola, Chierchia e Bernardini. “Chiediamo la solidarietà dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie: sarà una grande manifestazione di protesta, ma sarà soprattutto una grande manifestazione per chiedere riconoscimento ai lavoratori della sanità privata e per costruire un servizio pubblico alla salute degno di questo nome”.