Il TMB Salario brucia al III Municipio. Un vasto incendio si è propagato nello stabilimento di trattamento di rifiuti sito al civico di via Salaria 907, Roma. L’incendio è divampato in un capannone di circa 2mila metri quadrati, usato come deposito rifiuti nell’impianto Ama di via Salaria, a Roma. Sul posto sono impiegati anche i Carabinieri.
Incendio in un capannone: circa 50 persone impegnate sul posto per sedare le fiamme
Sebbene siano ancora da appurare con esattezza le cause scatenanti, è certo che dalle 4:30 di questa mattina sono presenti sul posto ben dodici squadre dei vigili del fuoco per sedare le fiamme. Sono circa una cinquantina le persone impiegate sul posto per fermare un incendio non indifferente: sono infatti 2mila metri i quadrati in cui si è espanso l’incendio. Potrebbero seguire aggiornamenti
Fiume e odore acre per chilometri
Il fumo sta dando qualche problema di visibilità alle persone che transitano nei dintorni del TMB Salario, ed è visibile anche a chilometri di distanza. Inoltre, un forte odore si sta propagando sempre più lontano.
Operazioni in corso
A seguito dell’incendio divampato nella notte presso l’impianto di trattamento dei rifiuti, Tmb salario, l’assessora alla Sostenibilità Ambientale Pinuccia Montanari, sul posto dalle 6,30 di questa di mattina, ha convocato una Cabina di Regia già riunita dalle ore 9.
Partecipano alla Cabina di Regia la Protezione Civile, il Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale e tutti gli attori interessati, per provvedere al monitoraggio della qualità dell’aria e prendere eventuali provvedimenti a tutela della salute delle persone. All’incontro è presente anche la Regione Lazio.
Tenete le finestre chiuse!
In attesa dei risultati sul monitoraggio della qualità dell’aria, si consiglia i cittadini e i residenti nei dintorni della zona interessata dall’incendio di tenere le finestre chiuse ed evitare di respirare i forti odori acri prodotti dal fumo e dalle fiamme propagate in mattinata.
In seguito all’incendio sviluppatosi nell’impianto Tmb Salario, per ragioni precauzionali, in attesa dei dati delle misurazioni dell’aria da parte di Asl e Arpa Lazio, le raccomandazioni sono di chiudere le finestre laddove si percepisce odore, ma soprattutto evitare attività all’aria aperta ed evitare di consumare prodotti colti nell’area circostante all’incendio. Così in una nota il Campidoglio. Importante aggiornamento dall’Arpa Lazio: LEGGI QUI.
Il commento di Rossella Muroni
Intanto, arrivano già i primi commenti sull’accaduto. Il seguente è quello di Rossella Muroni, Deputata di Liberi e Uguali e residente al III Municipio di Roma:
Brucia il TMB Salario. Di cosa si stia sprigionando in queste ore da quelle fiamme sapremo solo più avanti. Forse. Di cosa o di chi ha dato origine a quell’incendio sapremo solo più avanti. Forse. Per il momento sappiamo solo di un assurdo Paese dove gli impianti bruciano e i cittadini soffrono.
Proprio oggi arrivano al deposito due atti a mia prima firma:
1. La richiesta di un’indagine sul TMB SALARIO da parte della commissione speciale sui rifiuti ed i traffici illeciti
2. La risoluzione per la chiusura del TMB e l’avvio di un’indagine epidemiologica sulla popolazione. La risoluzione è stata depositata sia in commissione ambiente che in commissione salute.
Chiunque bloccherà o ritarderà questi due processi sarà responsabile del tentativo di negare, sottovalutare, ridurre la gravità della situazione dei rifiuti a Roma.
Intanto le fiamme oggi gridano la verità.
Il TMB Salario va chiuso.
Le parole del Codacons
Il rogo scoppiato nell’impianto dei rifiuti sulla via Salaria sta causando disagi immensi alla popolazione e danni per milioni di euro a famiglie e attività commerciali. Lo denuncia il Codacons, pronto ad avviare le dovute iniziative legali a tutela dei residenti.
“Tutti i cittadini residenti nel quartiere Salario e nel quadrante nord-est della città devono essere indennizzati per i danni e i disagi che stanno subendo in queste ore – afferma il presidente Carlo Rienzi – Si tratta di migliaia e migliaia di persone costrette a chiudersi in casa e a non poter uscire a causa del fumo acre che ha invaso la zona, e ripercussioni si stanno registrando anche sul fronte delle attività commerciali della zona. Tutto ciò mentre ancora non si conoscono possibili ripercussioni sul fronte della salute pubblica. Il Codacons ha deciso pertanto di scendere in campo offrendo assistenza legale a tutti gli interessati ai fini delle legittime richieste risarcitorie, una volta accertate le responsabilità dell’incendio”.
A partire dalle prossime ore l’associazione pubblicherà sul proprio sito web il modulo attraverso il quale cittadini e attività commerciali danneggiati dai fatti odierni potranno costituirsi parte offesa nelle indagini che saranno avviate dalla magistratura.