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Pallacanestro Palestrina, Ponticiello e Lulli: l’incrocio degli ex

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Uno napoletano di nascita e allenatore di Napoli Basket nel 2016 ottenendo la promozione in Serie A2, l’altro prenestino e bandiera arancio verde con cinque stagioni in panchina nella sua città.

Avversari due anni fa nella storica finale, avversari questa domenica ma con destini opposti che li hanno visti dirigersi ognuno al posto occupato dal proprio collega. La dodicesima giornata si riempie di sensazioni particolari al PalaIaia, una sfida importante e resa ancora più affascinante e sentita.

Le emozioni scorreranno sicuramente sui loro volti in settimana per poi svanire alla palla a due quando ognuno cercherà di portare a casa i due punti. Francesco Ponticiello e Gianluca Lulli, l’incrocio dei due ex speciali, li abbiamo sentiti per farci raccontare la loro settimana particolare.

Come giudichi il momento della squadra e come state preparando il match di domenica?
P) “Stiamo crescendo, perché al di là delle 6 vittorie consecutive, è un dato oggettivo che le nostre performances siano in evidente crescita. Stiamo aggiungendo continuità e controllo. Ciò che volevamo: essere in grado di giocare, a novembre, meglio che ad ottobre; a dicembre meglio che a novembre e ad ottobre. Se possibile, al massimo in primavera. Rispetto al match con Napoli, stiamo lavorando con tutta l’attenzione e lo scrupolo del caso: il Napoli Basket dispone di uno dei migliori 3 roster del girone D, una compagine bene allenata, che gioca un basket estremamente concreto, difficile da incrociare. Conseguente riservare a Napoli tutta l’attenzione del caso.”
L) “Nelle ultime 3/4 settimane siamo cresciuti notevolmente, in termini di identità e conoscenza, aggrappandoci soprattutto al nostro sistema difensivo, collaborando e aiutandoci che è la base. Devo dire che in attacco stiamo faticando ma è dovuto ad un sistema più complicato da definire, c’è qualcuno che si trova più a suo agio chi meno e forse la batosta con Caserta mentalmente si è sentita facendoci scendere in campo con Palermo meno convinti. Poi quel parziale di 28-4 ci ha ridato fiducia, il periodo è discreto, dobbiamo lavorare molto a livello offensivo e prepariamo la gara di domenica come tutte, in fondo con le squadre di livello abbiamo fatto bene e raccolto poco. Non guardiamo alla classifica ora e viviamo il momento con serenità nonostante gli acciacchi, sarà complicata a Palestrina ma confido nella nostra volontà.”

Nel tuo primo anno in questa società quali sfumature hai colto e cosa hai imparato di nuovo?
P) “A Palestrina si vive di pane e basket. Ad ogni angolo di strada si parla delle vicende cestistiche cittadine. Un contesto davvero stimolante, in grado di far venir fuori, in tutti, il massimo livello di motivazione – dei giocatori così come dello staff. Ed al sottoscritto, che vive il basket a 360 gradi, come pura energia, tutto ciò produce endorfina a palla. Offrire ai nostri tifosi occasioni di orgoglio e partecipazione emotiva, è davvero una motivazione enorme.”
L) “Mi trovo molto bene, la società è professionale e ci consente di lavorare serenamente, giocare a Napoli sarebbe stato diverso per i tifosi di cui comprendo il loro cuore e la delusione per i tanti tentativi di rinascita passati. Capisco la loro fretta e voglia, sono orgoglioso di questa città dove ho anche giocato, per noi era un anno zero ma faremo il possibile per essere competitivi quando conterà, sotto ogni punto di vista. Fiducioso del gruppo e quanto prima spero che potremo dare il massimo.”

L’incrocio con la tua vecchia squadra e città natale, che sensazioni stai vivendo e quali sono i ricordi che più porti nel cuore dell’esperienza?

P) “Negli ultimi 50 anni, solo a 5 allenatori è riuscita l’impresa di vincere un campionato con la prima realtà cestistica napoletana: a Marco Marchionetti nel 1980, per due volte, nel 1983 e nel 1987, ad Arnaldo Taurisano, nel 1997 a Marcello Perazzetti, nel 2002 a Piero Bucchi, e nel 2017 al sottoscritto. Considerando che nell’estate del 2016 fossimo partiti con oltre due mesi di ritardo rispetto a tutti gli altri, che nella primavera del 2017 abbiamo vinto tutto ciò che c’era da vincere, regular season, playoff, final fuor di Montecatini, e coppa, che fossimo transitati attraverso indicibili difficoltà logistiche. Capisci bene quanto orgoglioso possa essere di questi risultati. Ma tutto ciò conta in questo momento, davvero poco. L’attenzione è ora tutta rivolta a questa stagione a Palestrina, alle vicende del girone D della serie B, il più duro di tutta la serie B, al confronto con il Basket Napoli”
L) “Settimana particolare ma vivo in modo sereno trasmettendolo alla squadra, ci aspetta una gara importante con un avversario che credo sia il più in forma. Torno a casa mia dove ho potuto fare il mio esordio da allenatore, motivo per cui avrò sempre massimo rispetto per la società. Proverò a godermi tutte le sensazioni che ci saranno domenica, in passato serate del genere mi sono capitate da giocatore o da allenatore quando sono tornato a Teramo. I ricordi a Palestrina sono tanti, la cosa più importante resta quanto abbiamo costruito in 5 anni (e quante soddisfazioni ci siamo tolte!) rendendo il posto un’isola felice, sarà l’occasione per riabbracciare amici, dirigenti e tifosi.”