L’Associazione Codici ha partecipato con il Segretario Nazionale Ivano Giacomelli all’interessante convengno organizzato dalla Fipac Confesercenti dal titolo “Quelle case senza amore – violenze, abusi psicofisici e truffe nelle case di riposo per anziani“, svoltosi questa mattina a Roma.
Un’iniziativa importante per riaccendere i riflettori su un fenomeno che purtroppo non sembra diminuire e che viene affrontato in maniera marginale.
“Troppo spesso le case di riposo si trasformano in prigioni per gli anziani – dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – invece di essere accuditi, i nostri cari subiscono violenze inaudite, ancora più atroci se pensiamo che le vittime sono persone malate e indifese, oppure sono costretti a vivere in condizioni pessime, denutriti e ridotti nel degrado”.
La carenza di cure adeguate può avere conseguenze drammatiche. “Pensiamo al problema delle piaghe da decubito – afferma Giacomelli – uno dei grandi mali dell’assistenza ospedaliera, che Codici segue da anni battendosi per tutelare i pazienti. Su 38.354 sinistri ospedalieri, il 78,6% è registrato sotto il nome di piaghe da decubito e nel 7,7% dei casi l’ulcera è così grave da provocare un’infezione capace di diffondersi nell’organismo e di stroncare la vita del paziente fragile entro un anno dalla dimissione. Se negli ospedali non si riescono a curare efficacemente le piaghe da decubito – sottolinea il Segretario Nazionale di Codici – pensiamo a cosa può accadere in una casa di riposo dove l’anziano invece di essere curato, viene maltrattato”.
Una situazione drammatica, certificata dai dati forniti in esclusiva dall’Arma dei Carabinieri a Fipac Confesercenti. “Ogni dieci giorni viene chiusa o sequestrata una casa di riposo – conclude Giacomelli – e negli ultimi 20 mesi quasi il 30% delle strutture controllate è risultata non conforme. Numeri che dimostrano la gravità della situazione, che rende necessari controlli ancora più stringenti per poter punire chi non rispetta la legge e, senza scrupoli, fa soldi sulla pelle di anziani indifesi”.