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Palestrina Basket, ufficiale la firma di Eugenio Beretta

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Reduce da sette vittorie consecutive la Citysightseeing Palestrina aggiunge un tassello essenziale per completare il roster guidato da Francesco Ponticiello.

Un nuovo arrivo chiuso dalla dirigenza arancio verde in questa sessione suppletiva di mercato: ufficiale la firma di Eugenio Beretta.

Pivot di 208 centimetri, classe 1996, Beretta è cresciuto nel vivaio della BluOrobica Bergamo segnalandosi come uno dei migliori prospetti dell’ultimo lustro. La scelta di coniugare sport e studio lo ha portato nei ranghi della Luiss Roma dove è esploso in maniera esponenziale raccogliendo in tre stagioni numeri sempre migliori. Nel torneo conclusosi a maggio è stato tra i protagonisti della cavalcata fino alla semifinale playoff, viaggiando a 14 pt e 6 rimbalzi di media.

Milanese di nascita (il padre Mario è stato Campione d’Italia a Cantù), muove i primi passi tra Stradella, Broni e Pavia e ha completato la trafila delle giovanili alla Blu Orobica iniziando ad assaggiare il mondo senior con il Treviglio, per due stagioni consecutive in Serie A2. Dotato di ottimi movimenti, grande senso della posizione e una mano assai educata anche dalla media distanza, nonostante la giovane età può essere considerato uno dei centri di maggior affidamento della categoria.

Il suo arrivo consentirà a Palestrina di completare il roster con la settima casella degli atleti senior lasciata vacante dopo l’infortunio di Spera, e permetterà a coach Ponticiello una giusta e migliore rotazione del reparto lunghi, con maggiori soluzioni tattiche e minutaggi distribuiti.

Ragazzo promettentissimo ma che sta conseguendo brillanti risultati anche nella vita professionale extra-basket, diplomandosi nel 2013 nella High School dell’Indiana e conseguendo nella scorsa primavera la laurea in Economia alla prestigiosa università della Luiss Guido Carli.

Prosegue attualmente gli studi con un Master all’estero ma cercato dalla società prenestina ha accettato con grande entusiasmo l’opportunità di riprendere l’attività dalla fine di questo anno solare, nei prossimi giorni approderà nella città arancio verde e si metterà a disposizione dello staff tecnico.
Lo abbiamo contattato per il suo primo impatto con la nuova realtà.

Sebbene Palestrina avesse bisogno di ricorrere al mercato ha mostrato esclusivo interesse per te accettando di aspettarti fino a questa data. Da parte tua qual è stato il modo in cui ti sei convinto ad iniziare questa avventura?
“Una chiamata di quelle inaspettate, passi il tempo sperando di trovarne una dove almeno allenarti ed invece ti capita Palestrina che gioca per obiettivi importanti. Arrivo a stagione in corso sapendo che sono stato preso per giocare, era un’ipotesi che avevo valutato già in estate ma dati gli impegni che avevo preso ho poi preferito rinviare la decisione. Mi fa piacere che contino su di me ben sapendo che sarei stato occupato alcuni mesi al di fuori del basket, ma sono pronto per iniziare in questo momento.”

Nel tuo passato hai sempre prodotto grandi prestazioni contro Palestrina, pur non vincendo mai, in tante battaglie. Quelle sfide, e l’esperienza in USA, ti hanno forgiato al meglio?
“Con Palestrina non ci ho vinto mai neanche in amichevole estiva, eppure in campionato restava tra le gare più attese e sentite. Era lo stesso pubblico di Palestrina che essendo in gran numero rendeva la serata particolare, la stessa preparazione in settimana ti motivava maggiormente. Partite in cui era necessario dare qualcosa in più, fare un miglioramento nelle proprie qualità, metterci l’anima…della serie con questi i punti non li fai comunque allora provo a dare il massimo e si vedrà. E poi nonostante tutto abbiamo comunque perso! Sì, decisamente mi hanno aiutato a crescere e ad abituarmi a certe gare.”

Lunghi italiani giovani e bravi sono pochi, quali sono stati i tuoi maestri del passato a cui sei più grato? Cosa ne pensi di Ponticiello?
“Per fortuna di tutti quelli che ho avuto non devo fare un distinguo, apprezzo tutti nessuno escluso, ognuno nel suo lavoro è stato importante per me. A Paccarie’ devo dare il merito di aver avuto il coraggio di farmi giocare in Serie B. Con un pizzico di fortuna iniziale perché per vari motivi son diventato il terzo lungo e alla fine da terzo devi giocare, ma per il resto quello che mi son guadagnato lo devo alla voglia e alla sfrontatezza. Di Ponticiello ho ricevuto sempre feedback positivi, il mio ex compagno Martone me lo ha sempre definito il suo allenatore preferito, col quale mi sarei trovato alla grande. Ma non solo lui, alla Luiss ho avuto come addetta stampa Di Biase che è la nipote del mio prossimo coach. Bene così, andare d’accordo è il punto fondamentale, sul lato tecnico non avrò problemi ad adattarmi a quanto richiesto.”