E’ uno degli elementi della “vecchia guardia” della Virtus Divino Amore. Stefano Trevisani, centrale classe 1991, da sei anni è di stanza al “Millevoi” e conosce la tempra di molti suoi compagni di squadra.
«Non siamo una squadra che molla facilmente: sappiamo che quest’anno la stagione è molto complicata, ma siamo tutti sicuri di riuscirci a salvare. E sarà come vincere un campionato visto tutte le difficoltà che questo club ha vissuto in estate». Quando parla di salvezza Stefano Trevisani (fratello minore del capitano Alessandro) lo fa pensando a quella diretta.
«Assolutamente sì. In questo momento saremmo fuori dalla zona play out con cinque punti in più. Mancano tante partite e crediamo fermamente di poterci tirare fuori da questa situazione». Nell’ultimo turno la Virtus Divino Amore è stata sconfitta in casa dalla Fortitudo Velitrum per 2-1, in un match che rappresentava uno snodo importante per la corsa verso la salvezza.
«Una partita davvero particolare che abbiamo affrontato con una formazione rimaneggiata e in cui siamo stati penalizzati da diverse decisioni arbitrali probabilmente non corrette – spiega Trevisani – Ma non vogliamo alibi e cerchiamo di guardare avanti».
Tornando alla sfida con la Fortitudo Velitrum, il difensore centrale aggiunge un’analisi tecnica. «Abbiamo cominciato bene e siamo andati in vantaggio con una bella azione finalizzata da Mancini, poi su una palla inattiva abbiamo preso il gol dell’1-1 poco prima dell’intervallo su una chiara posizione di fuorigioco. Nella ripresa la Fortitudo Velitrum è andata in vantaggio e a quel punto ci siamo innervositi: dopo un’altra decisione arbitrale discutibile per un brutto fallo nei miei confronti, Fazio è stato espulso e a quel punto la gara s’è fatta ancora più in salita. Poi abbiamo concluso in nove contro dieci per l’espulsione di Rossi e di un avversario, ma il risultato non è cambiato più».
Domenica la Virtus Divino Amore concluderà il 2018 sul campo del Marino. «Sappiamo poco dei prossimi avversari, ma la nostra idea è di andare lì e cercare di puntare alla vittoria e non al pareggio. Il nostro atteggiamento, in casa e fuori, deve essere lo stesso» conclude Trevisani.