Questa mattina il movimento rifiutiamoli insieme a una delegazione di studenti e docenti della scuola superiore IPIA hanno organizzato un’azione dimostrativa all’entrata di Colle Fagiolara, la discarica di Colleferro.
“Non possiamo studiare vicino una discarica. La scuola si è svuotata, siamo meno di 200 in tutto. Racconta un ragazzo che ha partecipato all’azione dimostrativa.” I manifestanti hanno portato con sé striscioni e un cartello con scritto -375 giorni alla chiusura. Cartello che si riferisce al termine di vita del sito, previsto per il 31 dicembre del prossimo anno. Nell’ultimo comunicato il movimento ambientalista ha spiegato che
la discarica di Colle Fagiolara è stata individuata per conferire la frazione che deriva dalla lavorazione dei rifiuti della città di Roma nel TMB di Rida Ambiente e negli impianti della SAF di Colfelice. La discarica è stata riaperta nel mese di ottobre e ne è stata decretata la chiusura a fine 2019. Ci sono già stati episodi allarmanti di inquinamento odorigeno sofferto dagli studenti – che abbiamo incontrato in assemblea- dal personale dell’IPIA e dai cittadini residenti.
Nel frattempo non ci risultano novità in merito al finanziamento della gestione -detta post mortem- dopo la chiusura dell’impianto e tanto meno di un progetto attualizzato per la sua realizzazione. Come Rifiutiamoli abbiamo chiesto ufficialmente un sopralluogo a Colle Fagiolara e l’istituzione di un momento pubblico di diffusione dei dati riguardanti il materiale in entrata e relativa provenienza.
L’istituzione di questo momento, oltre ad essere un atto dovuto di trasparenza, è necessario, urgente e dovrà coinvolgere le associazioni, i cittadini e gli studenti della scuola superiore che da anni vivono confinati di fronte la discarica. Ci è stato risposto di aspettare a causa di lavori in corso, presumiamo per adeguare la struttura dopo lo spostamento dei tralicci. Riteniamo tale risposta insufficiente in quanto se una struttura va adeguata lo è per tutto non solo per una visita di verifica.
Come rifiutiamoli -continua il comunicato – prendiamo l’impegno per una vigilanza attiva, costante e concreta. Siamo disponibili a collaborare con quanti saranno propensi, fuori dei social network, ad iniziative concrete, cercando di garantire momenti pubblici di confronto e strumenti di informazione